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Grande, strepitosa, magnifica la festa per il premio Nocciola d’oro-Fautor Langae 2010 organizzata dalla Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa. Un 19 Giugno che ricorderemo per molto tempo. Così tante personalità in un colpo solo non si erano mai viste a Cortemilia; c’erano proprio tutti. Madrina d’onore la Presidente della Provincia Gianna Gancia che con l’occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della Provincia di Cuneo ha premiato i vincitori di questa quarta edizione ed è stata, a sua volta, intronizzata a consorella ad honorem.Tantissime le personalità presenti: l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, il Senatore Michelino Davico sotto segretario agli Interni, il Sindaco di Cortemilia Graziano Maestro, il Senatore Tommaso Zanoletti, il Consigliere Regionale Federico Gregorio, il Consigliere Regionale Giovanni Negro e Giancarlo Bemer Consigliere Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo.
Fautor Langae dunque al Prof. Donato Bosca, Presidente Onorario dell’Associazione Culturale Arrangia ed ai Tre Lilu, noto gruppo teatrale dialettale piemontese che ha fatto sorridere tutto il pubblico con una breve ma sentita esibizione.
Sono stati poi premiati i bimbi e le maestre delle scuole primarie che come è ormai tradizione hanno eseguito dei bellissimi disegni con tema la nocciola ed è stato presentato l’ultimo lavoro che la Confraternita ha realizzato per festeggiare i 10 anni di attività: il CD “Canti popolari piemontesi” realizzato in collaborazione col Gruppo “Cui da Ribote”.
Non è mancato neppure il colpo di scena: infatti pochi fedelissimi sapevano che il Senatore Davico avrebbe insignito il Gran maestro Gigi Paleari dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica…che dovrà però dividere con tutti i Confratelli della Tonda Gentile di Langa.
Dopo le foto di rito simpatico rinfresco nel chiostro della Chiesa di San Francesco.
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DONATO BOSCA
“L’uomo che scrive”. questa è la miglior definizione per presentare chi oggi riceve il premio “Fautor Langae” 2010. Un personaggio che con la scrittura realizza il suo sogno, vince la sua scommessa contro chi lo accusa di ”localismo culturale”, si prende la sua meritata “Arvangia” (rivincita) e diventa un protagonista della cultura delle nostre Langhe. Il Professor Donato Bosca, ha trascorso quarant’anni a fare ricerche sulla cultura contadina cui appartiene. Cultura che respira sulle alture di San Donato di Mango dove è nato l’11/04/51. Le tragedie delle famiglie povere, le vicende migratorie, le storie di masche, i rapporti di vicinato si imprimono nella sua immaginazione. Le scuole allargano i suoi orizzonti e alimentano il suo amore per le letteratura. E’ la sua insegnante di Lettere, Annamaria Manaratti ad accorgersi che i suoi temi non sono normali e lo considera “più unico che raro”. Si laurea con la Tesi “Questioni di vita sociale ed economica nei Comuni delle Langhe nei secc. XIV e XV”. Sogna di fare il giornalista ma gli manca il coraggio per andare a cercare il suo mestiere lontano dal suo mondo e prende al volo la prima occasione di lavoro e Istruzione così nel ’75 la sua carriera scolastica parallelamente a quella di studioso, ricercatore e scrittore. Il 4 febbraio 1987, in collaborazione con colleghi e amici fonda l’Associazione Culturale Arvangia, ed il desiderio di riscatto della marginalità culturale contadina diventa cammino. Di qui nasce la sfida che l’uomo scrittore, ribellandosi ai tre quarti di sangue analfabeta che gli scorrono nelle vene, ha voluto far sua ed anche l’impegno a favore dell’identità che sfugge alla definizioni semplici, quell’identità di cui fanno parte anche i diversi: il balordo, la masca, il giocatore d’azzardo, il puttaniere; personaggi “fenogliani” a cui Donato Bosca dedica i suoi libri. Lo ringraziamo per l’enorme lavoro svolto a favore della cultura della nostra Langa, anche con la recente iniziativa editoriale rappresentata dalla rivista “Langhe”.
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TRELILU
Forse li ha fatti incontrare l’amore per la musica oppure, come dicono loro, la passione per i trattori o, più probabilmente, l’inventiva e la creatività dei giovani di provincia, che vivono in quei paesi dove sembra che non succeda mai niente ma in realtà “il fuoco cova sotto la cenere”. Quello dei Trelilu è un falò artistico che dal ‘92 arde incessantemente; falò partito dalle colline della Langa monregalese ed ha oltrepassato i confini. Il sodalizio di Pippo, Bertu, Peru e Franco, i Trelilu (ma perché tre si sun quatr?), è un vanto per le nostre Langhe, una risorsa culturale preziosa che ben si colloca nella scia della grande tradizione del teatro musicale, dei cantastorie, della canzone popolare. Hanno un repertorio composto di melodie originali, che attraversano ogni stile “popolare”, sposate a testi che miscelano comicità e riflessione, cantati in piemontese infarcito di esilaranti italianismi maccheronici. Negli spettacoli le canzoni si snodano tra gags e dialoghi d’invenzione spontanea, sorrette da un uso giocoso degli strumenti, dall’elemento scenico, dalla gestualità e dagli improbabili abiti, che sono importante cornice per le storie narrate da questi personaggi stralunati, grezzi ed eleganti ad un tempo, fuori moda ma… in anticipo sui tempi. Hanno all’attivo 900 concerti, 13 album con canzoni originali, cover di “Malafemmena”, “Perdere l’amore” e “Domenica bestiale” e il film “Che cine!”. Ospiti nel 2002 del Festival Nazionale del Cabaret, presenti dal 2005 in cartellone al Teatro Erba di Torino. Invitati nel 2005 al Festival del Clarinetto Popolare a Glomel, in Bretagna, e nel 2009 al Festival Internacional de Piteiros a Santander, in Spagna. Un loro brano è nell’ album “Tribù Italiche – Piemonte” curato della rivista World Music. Sono citati nel libro di Luca Ferrari “Folk geneticamente modificato”; nel 2003 hanno partecipato al Film “Una grande avventura” con Luis Sepùlveda; sono citati nel romanzo “A proposito di Ute” di Piero Soria. Hanno scritto di loro le riviste Folk Bullettin, World Music; Gian Luca Favetto e Carlin Petrini su ‘La Repubblica’, Aldo Grasso sul Corriere della Sera – Magazine. Non mancano neppure passaggi su RAI3 e Radio1 RAI. E’ con grande stima, riconoscenza e ammirazione per le loro straordinarie capacità artistiche e la loro simpatia che li accogliamo tra noi per consegnargli il premio “Fautor Langae” 2010.