(di Ginetto Pellerino)
CORTEMILIA 25 AGOSTO 2019
Benvenuti a Cortemilia per la tredicesima edizione Premio Fautor Langae-Nocciola d’Oro.
Ringrazio di cuore il sindaco di Cortemilia e presidente dell’Unione Montana Alta Langa e saluto tutti i sindaci presenti grazie alla cui collaborazione organizziamo ogni anno questo evento.
Fautor Langae – Nocciola d’Oro è il Premio istituito nel 2007 dalla Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa per riconoscere ed esaltare l’impegno di persone, associazioni, enti che si sono impegnati in modo particolare nella promozione e nella valorizzazione del territorio di Langa e dei suoi straordinari prodotti.
I meriti di queste persone, aziende, enti e associazioni è quello di aver contribuito in modo significativo, ciascuno nel loro ambito (culturale, artistico, imprenditoriale, sportivo, istituzionale, sociale, scientifico) a far diventare la Langa, un tempo della Malora, quello che è oggi: una terra visitata da migliaia di turisti e apprezzata in tutto il mondo per i suoi paesaggi incontaminati (soprattutto quelli della nostra Alta Langa) e per le sue eccellenze enogastronomiche.
L’edizione 2019 è particolare per due motivi.
1) Perché la celebriamo in occasione della Sagra (Fiera regionale e dal 2020 nazionale) che da 65 anni Cortemilia dedica alla Nocciola e in concomitanza alla consegna del più importante premio regionale dedicato ai produttori di nocciole il Premio Novi, il concorso che celebra e valorizza le eccellenze della corilicoltura piemontese.
2) Perché è dedicata ai media, ai mezzi di comunicazione e di informazione che da sempre accompagnano la vita quotidiana di tutti noi.
In particolare, è dedicata a tre testate storiche del panorama editoriale piemontese: Gazzetta d’Alba, La Stampa e TGR Piemonte.
Quella di assegnare a Gazzetta d’Alba, La Stampa e TGR Piemonte il Premio Fautor Langae – Nocciola d’Oro 2019 è stata una scelta unanime di tutta l’Assemblea della Confraternita, con cui si vuole riconoscere a tre organi di informazione storici e prestigiosi un ruolo di vitale importanza per le dinamiche di un territorio che negli ultimi trent’anni è cresciuto sia dal punto di vista economico che sociale e culturale. Tre testate giornalistiche che ci sono state vicine nei momenti difficili dell’inquinamento Acna e nei momenti più sereni della rinascita a cui va riconosciuto il merito di aver promosso e valorizzato la nostra Langa e i suoi straordinari prodotti enogastronomici, nocciola compresa.
I nostri ospiti: Fondazione CRC, Ente Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Carlo Vassallo, Amministratore Delegato della Ferrero Germania, sono qui accanto a me per un breve intervento.
Anche il Presidente della Regione Alberto Cirio ci ha scritto per augurarci una buona manifestazione e scusandosi per l’assenza.
I TRE PREMIATI
GAZZETTA D’ALBA (Premiata da Fondazione Crc)
LA STAMPA (Premiata da Carlo Vassallo)
TGR PIEMONTE (Premiata da Roberto Bodrito)
Oggi avrebbe dovuto essere con noi, per completare questa bella giornata dedicata ai media, anche il direttore del quotidiano francese Le Monde Jerome Fenoglio, la cui famiglia (bis nonno e bis nonna sono originari di Cortemilia).
Ci ha scritto che per motivi legati proprio al suo lavoro non è potuto essere presente. Sarà a Cortemilia il prossimo anno e verrà nominato Ambasciatore della nocciola nel mondo.
Ecco il suo messaggio alla nostra Confraternita.
Buongiorno,
Grazie mille per il tuo invito. Sono molto commosso e onorato, in memoria della mia famiglia di Cortemilia, di essere stato designato come membro della confraternita della nocciola. Mi dispiace molto per il ritardo nella mia risposta, ma il periodo è stato molto frenetico per me: ci sono molte cose in corso nel mondo ora anche i lavori di trasloco della redazione e di riorganizzazione aziendale.
È per questo motivo che, dopo aver sperato a lungo che fosse possibile, sarà molto difficile per me venire quest’anno nelle due date che mi proponi. Mi dispiace, ma preferirei posticipare di un anno e venire a vederti nel 2020, penso che sarà molto più semplice perché dovremmo aver terminato la riorganizzazione del nostro giornale. Spero che questo non ti causi problemi e mi scuso per questo rinvio.
Cordiali saluti,
Jerome Fenoglio
AMBASCIATORE DELLA NOCCIOLA PIEMONTE NEL MONDO
GUIDO GOBINO
La Nocciola Tonda Gentile delle Langhe ha i suoi testimonial, quelle persone, organizzazioni o aziende che si sono prodigate per farla conoscere, promuovere e valorizzare nel mondo.
A loro la Confraternita delle Nocciola Tonda Gentile di Langa assegna il ruolo di Ambasciatori, cosiddetti “diplomatici della nocciola”.
Chi meglio di uno dei più grandi maestri pasticceri del nostro Piemonte può ricoprire questo importante incarico se non Guido Gobino, titolare dell’omonima azienda di cioccolateria artigianale.
La storia della fabbrica del cioccolato Gobino inizia nel 1964 con il padre Giuseppe che ne diventa poi unico proprietario nel 1980, quando l’azienda avvia un processo approfondito di specializzazione e ricerca nel settore del Cioccolato, dedicando la massima attenzione ai prodotti tipici locali come il Giandujotto e la crema di Gianduja.
Guido Gobino porta avanti la tradizione di famiglia dal 1985 e agli inizi degli anni ’90 la rinnova con una profonda ristrutturazione dei processi produttivi, ma sempre nel rispetto delle antiche ricette di Torino. In questi anni si apre il primo punto vendita in via Cagliari 15b annesso al laboratorio di produzione.
Guido Gobino è un educatore del gusto, un maestro della pasticceria che ti insegna a cogliere le sfumature aromatiche del cioccolato di qualità, il degno erede della scuola artigianale torinese, unica al mondo.
Ad aprile una delegazione della nostra Confraternita ha fatto visita al suo laboratorio, dove si inventano e si sviluppano ogni giorno prodotti unici con le migliori materie prime, tra cui la nostra nocciola, e le tecniche artigianali che permettono di raggiungere i massimi standard qualitativi.
La scelta di materie prime di altissima qualità e di procedimenti all’avanguardia, hanno permesso a Guido Gobino di aggiudicarsi numerosi premi internazionali e diventare un brand del Cioccolato made in Italy conosciuto sia in Europa che negli Stati Uniti e in Giappone.
Le nocciole utilizzate da Guido Gobino per le sue produzioni artigianali provengono esclusivamente dall’Alta Langa. L’azienda ha la certificazione per l’utilizzo e la trasformazione di tali nocciole. Dal 1997 cinque aziende agricole gli conferiscono tutto il raccolto delle nocciole annuale. Lui e i suoi collaboratori si occupano della trasformazione in modo artigianale dopo una selezione che prevede l’analisi chimico fisica del prodotto e delle caratteristiche gustative tramite assaggi e creazione di ricette di prova.
Ma, forse è meglio che ce lo racconti lui.
UN CORTEMILIESE DOC
DINO ROSSELLO
Il Cortemiliese Doc è il Premio che ogni anno la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa assegna a persone, enti o associazioni che si sono particolarmente distinte per l’impegno speso a favore di Cortemilia.
Non è mai facile scegliere tra i Cortemiliesi quello che merita la Denominazione di Origine Controllata o, parlando di nocciole, potremmo dire l’Igp, l’Identificazione Geografica Protetta, ma quest’anno non abbiamo avuto dubbi scegliendo un imprenditore del settore vitivinicolo, Dino Rossello, titolare della Rossello Vini, casa vinicola fondata nel 1920 a Cortemilia, la cui produzione di vini classici piemontesi e pregiati spumanti si colloca a pieno titolo nella grande tradizione vitivinicola cortemiliese, famosa soprattutto per il Dolcetto dei terrazzamenti, coltivato sugli antichi muri a secco di pietra arenaria che circondano la capitale della nocciola. Quattro generazioni di imprenditori del vino e una grande passione per l’agricoltura eroica dell’Alta Langa che oggi prosegue con il figlio Giulio.
Siamo orgogliosi di assegnare a Dino Rossello, imprenditore capace e illuminato, uomo lungimirante e appassionato della sua terra, il titolo di “Cortemiliese doc”. La sua avventura è iniziata nel 1971 insieme al nonno Rossello Cav. Bernardino, fondatore dalla cantina, e al padre Rossello Pietro e continua tuttora grazie alla preziosa collaborazione del figlio Giulio.
CURRICULUM GAZZETTA D’ALBA
Gazzetta d’Alba è un settimanale italiano di ispirazione cattolica, fondato ad Alba nel 1882 con una tiratura attuale di circa 18 mila copie settimanali.
Tra le figure più significative dei primi anni di pubblicazione del giornale a cui sono più affezionati i lettori di Alba, Bra, Langhe e Roero, vi è sicuramente don Giacomo Alberione, fondatore della famiglia paolina, che nel 1913 ne assume la direzione su incarico del vescovo di Alba Giuseppe Francesco Re e nel 1914 ne diventa il proprietario assumendosene anche i debiti precedentemente cresciuti. Nel 1919 venne deciso di portare il periodico nelle case di ogni famiglia, nonostante l’analfabetismo diffuso e i vari problemi del primo dopoguerra, aumentando la tiratura a 10 mila copie, un numero elevato per l’epoca.
Per un periodo non venne pubblicato assiduamente, in quanto alcuni numeri non vennero messi in commercio, ma dal 9 febbraio 1944 venne decisa la divulgazione quindicinale, secondo le deliberazioni del ministero della Cultura. Alcuni degli articoli storici sono custoditi presso la Biblioteca Civica di Alba.
Al giornale contribuiscono circa sei giornalisti e ottanta collaboratori che in un’ottica cristiana scrivono circa ottanta pagine settimanali raccontando i fatti che avvengono sul territorio e dedicando inchieste ed approfondimenti anche a tematiche di carattere nazionale e internazionale. Da qualche anno è stato aperto anche uno spazio digitale dove leggere le notizie via web. È la seconda fonte di informazione on line della provincia di Cuneo. Inoltre, Gazzetta d’Alba è presente sui social con oltre 35.000 fans.
Ha un bacino di utenza che copre Alba e Bra, oltre ai paesi di Langa e Roero. Il giornale fa parte della Federazione italiana settimanali cattolici.
Tra gli ultimi direttori ricordiamo don Antonio Rizzolo, che oggi dirige Famiglia Cristiana, e l’attuale direttore don Giusto Truglia, coadiuvato dal condirettore Maria Grazia Olivero e dai giornalisti Diego Lanzardo, Corrado Olocco, Paolo Rastelli, Giulio Segino e oltre 80 collaboratori.
MOTIVAZIONI
Una delle domande che giornalmente si sente più spesso ripetere nelle vie e nelle piazze dei paesi di Langa è: “E’ già arrivata la Gazzetta (in dialetto piemontese “A le sa rivà la Gazetta”)?
Una domanda che dice tutto dell’affetto e dell’attaccamento che gli abitanti di queste colline, alle prese da sempre con non poche difficoltà di tipo viario e infrastrutturale oppure relative ai segnali tv, cellulare e web, nutrono per Gazzetta d’Alba, che ha avuto un ruolo importantissimo come organo di informazione di un vasto territorio del basso Piemonte (dalle 4 province del santuario del Todocco, a poca distanza dalla casa natale di Rosa Vassallo, nonna di papa Bergoglio, ai confini con la provincia di Torino). Un ruolo comunicativo a cui si devono aggiungere quello sociale e culturale che ha contribuito in modo significativo alla crescita di una Langa, un tempo della Malora, ora patrimonio dell’Umanità Unesco. Il tutto sempre mantenendo fede alla linea cristiana tracciata dal padre fondatore, don Giacomo Alberione, e proseguita con coerenza portando nelle case le informazioni sugli avvenimenti locali e affrontando in modo trasparente e obiettivo problemi sociali, politici, religiosi e culturali, fornendo importanti occasioni di confronto e dibattito.
CURRICULUM LA STAMPA
La Stampa è un quotidiano italiano, con sede a Torino. È uno dei primi quotidiani italiani per diffusione. Fu fondata con la testata Gazzetta Piemontese; assunse il nome attuale nel 1895.
La sua storia coincide con quella del nostro amato Piemonte dall’Unità d’Italia a oggi e attraverso due guerre mondiali ci conduce all’Italia libera e moderna del secondo dopoguerra, quella del boom economico, durante cui Torino con la sua industria automobilistica, ha avuto certamente un ruolo trainante.
Al timone del più diffuso quotidiano piemontese si sono susseguiti figure illustri del giornalismo italiano, da Alfredo Frassati (padre del beato Pier Giorgio Frassati) a Giulio De Benedetti, da Alberto Ronchey a Giorgio Fattori, da Paolo Mieli a Ezio Mauro, Marcello Sorgi, Giulio Anselmi, Mario Calabresi, all’attuale direttore Maurizio Molinari.
Negli anni ’80 nascono le edizioni locali e le redazioni in ogni capoluogo di provincia di Piemonte. Liguria, Valle d’Aosta, il cosiddetto “decentramento redazionale”.
Prima con le telescriventi, poi con i computer (i primi furono gli ingombranti M24 Olivetti) decine di collaboratori trasmettevano giornalmente alle redazioni provinciali le cronache di fatti ed eventi di uno dei più vasti territori italiani, dando vita a un giornale nel giornale che raccontava la grande provincia piemontese.
Sono meno di 40 anni fa ma sembra un secolo perché l’informazione locale arrivava nelle case degli italiani solo attraverso il giornale e si aspettava con trepidazione l’arrivo, alle 6,15 del mattino, del primo pacco di giornali, da godersi davanti alla tazza di caffè nei bar della nostra cara Cortemilia.
MOTIVAZIONI
92 sono i chilometri che dividono Cortemilia da Cuneo, capoluogo della Provincia Granda. Un’eternità se si pensa che la strada più comoda, che non è la più corta, quella per Alba, conta più di cento curve nei primi 30 km.
Eppure, grazie al meticoloso e preciso lavoro di informazione svolto da La Stampa, che in questo territorio ha sempre potuto contare su validi collaboratori (cito Luigi Sugliano, Ginetto Pellerino, Corrado Olocco, oggi Manuela Arami) la distanza non si è mai sentita.
Ci sono stati periodi negli anni ’80-’90 in cui gravi problemi di natura ambientale o fatti drammatici come l’alluvione del ’94 hanno portato questo territorio agli onori della cronaca ogni giorno ed era una cronaca diversa da quella che oggi racconta di un’Alta Langa che cresce grazie alle bellezze del suo paesaggio e alla qualità dei suoi prodotti enogastronomici, di una terra di frontiera difficile da lavorare ma unica per le sue eccellenze.
La Stampa ha saputo raccontare i momenti meno felici di quegli anni e quelli più sereni di oggi in modo chiaro, obiettivo, diventando testimone della Rinascita di tutto un territorio.
CURRICULUM TGR PIEMONTE
Con l’acronimo TGR si indica principalmente la Testata Giornalistica Regionale della Rai, ma nel linguaggio corrente si indica anche una qualunque edizione del Telegiornale Regionale che 24 redazioni territoriali della Rai producono in Italia,
I telegiornali regionali nascono nel dicembre del 1979 come articolazione informativa territoriale della Rai, allo scopo di contrastare la concorrenza delle neonate tv locali.
Nel 1986, in concomitanza con la progressiva trasformazione del TG3 in redazione nazionale e internazionale, la testata regionale trova una propria autonomia che comprende la realizzazione e la messa in onda sia dei notiziari radiofonici che televisivi.
Negli ultimi 30 anni l’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato il settore televisivo con il passaggio al digitale ha ovviamente interessato anche l’informazione regionale, compresa quella piemontese, con un graduale processo di rinnovamento degli studi della storica sede Rai di Via Verdi a Torino e della veste grafica.
C’è una particolarità che caratterizza il TGR Piemonte insieme a pochi altri in Italia: la messa in onda, di solito una volta la settimana, del TG Itinerante, con il telegiornale regionale che viene trasmesso (o effettua lunghi collegamenti in diretta) da una località diversa della regione, un modo nuovo di far conoscere il meraviglioso territorio piemontese e dar voce ai suoi abitanti.
Di questo bisogna ringraziare l’attuale direttore del TGR Piemonte Tarcisio Mazzeo (direttore dal 2017 proveniente dalla redazione di Genova e per un lungo periodo anche voce della trasmissione radiofonica “Tutto il Calcio minuto per minuto”) che dopo la positiva esperienza in Liguria ha portato il TG itinerante anche in Piemonte.
MOTIVAZIONI
Un pomeriggio della metà degli anni ’80 il compianto Santo Della Volpe, prematuramente scomparso nel 2015, allora cronista di un TG regionale agli albori, arriva a Cortemilia per capire cosa sta succedendo in una Valle Bormida che improvvisamente si riaccende e inizia una lotta dura ma civile e pacifica contro l’Acna di Cengio e il suo secolare inquinamento.
Quella giornata che molti di noi ricordano molto bene rappresenta un po’ l’inizio del forte legame tra l’Alta Langa e il TG regionale che segue ogni evento, ogni manifestazione di quegli anni drammatici ma unici per l’unione, la tenacia, la passione che coinvolsero le popolazioni di tre province del basso Piemonte.
Dopo di lui molti altri giornalisti Rai hanno raccontato in TV questo territorio di frontiera tornato finalmente bello e incontaminato, ricco di risorse naturalistiche e di prodotti enogastronomici unici, oggi molto apprezzato da un turismo, soprattutto straniero, che è il primo a promuoverlo e a valorizzarlo, come dimostra anche la riscoperta della pietra arenaria, il primo materiale da costruzione di queste valli.
Al Tgr Piemonte il merito di aver dato spazio al grande territorio piemontese, in quasi 40 anni di attività giornalistica ma soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, con la nascita del TG itinerante, voluta dall’attuale direttore Tarcisio Mazzeo.