(Testo a cura della redazione – Foto di Beatrice Bonino)
La 70a Fiera nazionale della Nocciola di Cortemilia si è chiusa domenica 25 agosto con il Fautor Langae – Nocciola d’Oro, il premio ideato dalla Confraternita della nocciola Tonda gentile di Langa per celebrare i personaggi che hanno permesso alla Langa di crescere e diventare un punto di riferimento a livello internazionale sotto l’aspetto socioeconomico, enogastronomico e turistico.
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La cerimonia, presentata dal giornalista Fabio Gallina e dal Gran Maestro della Confraternita Ginetto Pellerino, si è aperta con la consegna del premio Cortemiliese Doc 2024 all’ideatrice del “Gigante delle Langhe”, Donatella Murtas, architetto di origine sarda, cortemiliese d’adozione che ha divulgato e illustrato la tecnica di costruire, mantenere e recuperare i muri in pietra a secco, i terrazzamenti in arenaria che costituiscono l’ossatura del paesaggio collinare dell’Alta Langa.
Il premio “Una vita per la nocciola”, consegnato da Pier Giorgio Mollea, amministratore delegato della Nocciole Marchisio, azienda leader nella lavorazione e trasformazione del prodotto simbolo di Cortemilia, è andato al signor Bruno Fintini di Cessole.
Il premio Una vita per il giornalismo è stato assegnato a Giovanni Smorgon, giornalista del settimanale L’Ancora di Acqui Terme, mentre il premio Eccellenza e Qualità è andato all’azienda torinese Piemont Cioccolato, la fabbrica dei cri cri, dei bon bon e anche dei gianduiotti e dei dragées, delle creme e dei nocciolati, tutti prodotti con ingredienti a chilometro zero a partire dalla nocciola Tonda gentile delle Langhe acquistata rigorosamente a Cortemilia dal 1948.
A precedere la consegna del Fautor Langae l’intronizzazione dei tre nuovi confratelli Paola Canobbio, Matteo Fenoglio e Marcello Pasquero.
Spazio poi alla consegna dei Fautor Langae – Nocciola d’oro a Massimo Albertengo, amministratore delegato della Albertengo panettoni di Torre San Giorgio, azienda nota in Italia e nel mondo per la produzione di lievitati da ricorrenza, Roberto Bodrito, sindaco di Cortemilia e presidente dell’Enoteca regionale piemontese Cavour, fautore del rilancio turistico ed economico delle Langhe e a Sandra Vezza, imprenditrice, donna di langa e creativa. Nativa di Levice, fa parte di quella generazione di donne che ha contribuito a cambiare i costumi e a mettere in atto un profondo processo di emancipazione delle donne nella Langa più profonda e austera.
Ambasciatori della nocciola Maurilio Garola, chef stellato del ristorante La Ciau del Tornavento di Treiso e Massimo Boldi che ha preannunciato l’uscita a Natale del nuovo film “A capodanno tutti da me” dichiarando di volerlo presentare in anteprima a Cortemilia.
Il gran maestro della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa Ginetto Pellerino: “Anche quest’hanno il Premio Fautor Langae Nocciola d’Oro ha riscosso
un notevole successo di immagine e di pubblico. Tutti i premiati hanno fornito nell’ambito della loro professione e del contesto pubblico o privato in cui operano un contributo di promozione e valorizzazione a quella che noi definiamo la Langa più autentica, di cui rispecchiano peculiarità e valori”.
Aggiunge: “Ciascuno di loro ricopre ruoli e riveste incarichi di primissimo piano grazie a capacità, estro, passione, tenacia, tutte qualità che ha messo a disposizione del territorio nel quale ha scelto di vivere, lavorare e investire. E’ un merito che va riconosciuto e premiato”.
I DETTAGLI DELLA GIORNATA
Iniziamo questa intensa giornata che conclude la Fiera Nazionale della Nocciola di Cortemilia con un riconoscimento che la Confraternita della Nocciola ha istituito nel 2003 e che ogni anno viene consegnato a persone, associazioni, aziende che si sono distinte in campo imprenditoriale, amministrativo, culturale, sociale, artistico, sportivo, lavorando per lo sviluppo socio-economico della nostra Cortemilia e onorandone il nome: Il
PREMIO “CORTEMILIESE D.O.C..
Per l’impegno profuso a favore di Cortemilia quest’anno abbiamo scelto una professionista che ha operato per la crescita e lo sviluppo del suo territorio insegnando alle persone a rispettarlo e favorendo la riscoperta di un’attività centenaria destinata all’oblio e, invece, grazie anche a lei, tornata fortemente in auge e oggi parte importante dell’economia locale: la lavorazione della pietra arenaria, il materiale con cui sono state plasmate e rese coltivabili queste colline e con cui si sono costruite la case, le stalle, i ciabot, i pozzi, i forni per il pane, gli scau per le castagne e quei terrazzamenti che ne hanno profondamente caratterizzato la storia e la cultura:
DONATELLA MURTAS, architetto, creativa, esperta di paesaggio, tra i primi professionisti italiani ad occuparsi di ecomusei e di pratiche innovative di progettazione partecipata dedicate ad indagare il patrimonio locale.
MOTIVAZIONI
Donatella Murtas, laurea in architettura (1988) e master europeo di specializzazione in ingegneria ambientale conseguito a Oxford (UK) con tesi sul valore storico e culturale dei paesaggi rurali, dal 1995 segue come consulente e ricercatrice progetti di sviluppo locale a matrice culturale, sia a livello nazionale che internazionale. Esperta di interpretazione del patrimonio culturale e di paesaggio, in particolar modo quello terrazzato, ha seguito in prima persona il progetto speciale del Consiglio d’Europa ‘Convenzione europea del paesaggio’. Ha fatto parte del primo Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte e del Comitato Tecnico – Scientifico per l’individuazione e la promozione degli Ecomusei della Regione Piemonte e dal 1999 è la coordinatrice scientifica dell’Ecomuseo di interesse regionale dei Terrazzamenti e della Vite di Cortemilia (CN) per il quale ha scritto il progetto e cura le attività proposte. Tra i progetti di punta dell’Ecomuseo è ciò che oggi è diventato il Premio nazionale di letteratura per ragazzi ‘il gigante delle Langhe’ nato dalla prima attività innovativa e partecipativa da lei proposta alle scuole elementari di Cortemilia nel 1999 per immaginare chi fosse mai stato a costruire il paesaggio terrazzato dell’Alta Langa. Il Premio, ideato con Valeria Pelle nel 2001, è da allora da lei curato e coordinato diventando uno dei premi di letteratura per ragazzi più autorevoli a livello nazionale, un motore non solo di promozione alla lettura, ma anche di valorizzazione del territorio cortemiliese e dell’Alta Langa. Il Premio è alla sua XXIII edizione e conta su di una Giuria Tecnica di altissimo livello e su di un gruppo di lavoro affiatato, motivato e professionale, multidisciplinare che coinvolge ogni anno tutte le case editrici italiane specializzate in letteratura per ragazzi, autori, illustratori di fama nazionale ed internazionale. La Giuria dei ragazzi del Premio è composta ogni anno da più di 5000 giovani lettori di scuole di tutta Italia, la collana ‘favole a km 0’ – che pubblica, illustrandolo, il racconto breve più scritta dai bambini delle Scuole Primarie del territorio dell’Alta langa, della Langa, della Langa Astigiana – è oggi composta da 25 libretti che danno voce agli elementi che compongono il ricchissimo patrimonio locale del territorio. Sua è la cura artistica della Settimana del gigante, un evento immersivo nello sfaccettato mondo della letteratura per ragazzi composto da laboratori, letture sceniche, esposizioni di illustrazione, incontri con gli autori, reading. Grazie al Premio il Comune di Cortemilia ha oggi una delle biblioteche più specializzate in volumi per bambini e ragazzi, uno spazio Biblioteca che è luogo in cui vengono ospitate iniziative, eventi, esposizioni, laboratori ecc. Luogo di incontro da lei curato avvalendosi di collaborazioni con persone di Cortemilia.
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PREMIO “UNA VITA PER LA NOCCIOLA”
Chiamiamo PIER GIORGIO MOLLEA, l’amministratore delegato dell’azienda Marchisio Nocciole, fiore all’occhiello di Cortemilia, per la consegna del Premio dedicato a chi ha contribuito ad accrescere il valore del nostro territorio coltivando il frutto simbolo dell’Alta Langa, la Nocciola Tonda Gentile.
PREMIO “UNA VITA PER IL GIORNALISMO”
(Premia il Presidente Onorario della Confraternita della Nocciola Diego Pongibove)
A questo punto chiamiamo per un riconoscimento importante e strameritato un Confratello della Nocciola, il nostro addetto stampa e fotografo ufficiale GIOVANNI SMORGON, decano dei giornalisti di Langa, firma prestigiosa del settimanale L’Ancora di Acqui Terme, diffuso in una vasta zona del Piemonte Meridionale (Acqui Terme, Canelli, Nizza Monferrato, Ovada, Cairo Montenotte). Un Premio che Giovanni Smorgon merita a pieno titolo per l’esperienza, la professionalità e la passione che ha sempre messo nel suo pluridecennale lavoro di cronista.
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MOTIVAZIONI
Dall’Acna di Cengio, all’alluvione del 1994, alle sfide di pallapugno negli storici sferisteri piemontesi e liguri, il cronista di Castino ha raccontato avvenimenti, personaggi, luoghi di oltre quarant’anni di storia delle Valli Belbo, Bormida e Uzzone, con passione, imparzialità, professionalità. Carattere profondamente langhetto, curioso (una delle virtù del buon giornalista), tenace, orgoglioso, Giovanni ha una qualità oggi più rara che mai, l’onestà intellettuale. E’ sempre pronto ad affrontare la discussione, anche a entrare nella polemica e ad accendersi come un fiammifero (sufrin) ma lo è altrettanto a dire “ho sbagliato” quando serve. Scusate se è poco. Chi lo conosce bene lo ha sempre visto con un taccuino in mano e una macchina fotografica al collo. Un giornalista vero, un professionista capace e appassionato. Il gran maestro Ginetto Pellerino lo vuole ricordare con queste parole: “Caro Giovanni, compagno di lotte contro l’Acna di Cengio che avvelenava la nostra bella Valle Bormida, di “penna” e di lunghe e rumorose chiacchierate su “come va il mondo” e su “come vorremmo farlo andare”, concordando quasi sempre su tutto tranne che sul calcio, tu “vecchio cuore granata”, io “eternamente gobbo”, ma nessuno si sa…è perfetto. La Confraternita della Nocciola, di cui sei socio fondatore, ti vuole premiare per la fedeltà, la simpatia e l’impegno che hai dedicato a Cortemilia e alla nocciola e per tutte le tue attività di volontariato che da sempre porti avanti, dall’amministrazione comunale di Castino di cui hai fatto parte come vicesindaco, alle pro loco, alla benemerita Associazione volontari Ambulanza di Cortemilia, al Gruppo Alpini di Castino. Grazie Giovanni, grazie di tutto
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PREMIO “ECCELLENZA”
(Premia Antonella Caffa)
La Confraternita della Nocciola vuole segnalare con un riconoscimento speciale le tante eccellenze che il nostro Piemonte offre al mondo con un occhio di riguardo a chi produce qualità utilizzando la nocciola. Quest’anno la scelta è caduta su un’azienda storica di Torino, capitale del cioccolato, luogo dove nacque la grande tradizione dei maitre chocolatier piemontesi. L’azienda che dal 1948 produce splendidi gianduiotti alla nocciola tonda gentile delle Langhe acquistata negli stabilimenti di trasformazione di Cortemilia è la PIEMONT CIOCCOLATO che dagli anni ’70 è condotta dalla famiglia Fioraso.
Nella fabbrica che tra Torino e San Mauro Torinese sforna ogni giorno le più famose goloserie torinesi (cioccolatini, dragees, creme) convivono le tradizioni storiche della confetteria e della cioccolateria ben rappresentate dal prodotto di punta della Piemont: i Cri-Cri, la famosa pralina-caramella col cuore di nocciola Piemonte tostata, il guscio di finissimo cioccolato fondente e l’inconfondibile copertura di minuscoli confettini di zucchero. Un esempio unico nella grande tradizione dei cioccolatini di Torino, tornato alla ribalta proprio grazie alla Piemônt Cioccolato. Il binomio tradizione e innovazione è alla base dei successi di questa azienda a cui oggi danno il loro fondamentale contributo i giovani Giorgia, Diego e Luca. Curiosi ed entusiasti come i loro genitori imparano l’antica arte della cioccolateria e allo stesso tempo portano alla Piemont nuovi strumenti e nuove conoscenze. Il futuro della fabbrica dei cri cri è già cominciato, nel segno dell’innovazione e della continuità.
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INTRONIZZAZIONI NUOVI CONFRATELLI
La famiglia della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa si ingrandisce ogni anno e le persone che entrano nel nostro sodalizio provengono da tutto il territorio della nocciola e non solo. Quest’anno abbiamo tre nuovi ingressi, tutti rilevanti per chi e cosa rappresentano.
PAOLA CANOBBIO
Erede di una storica ed eccellente famiglia di pasticceri cortemiliesi Paola Canobbio prosegue con passione la strada tracciata dal papà Giuseppe, il re della torta di nocciole piemontese, il custode della ricetta tradizionale di nonna Giuseppina che ha reso Cortemilia famosa nel mondo. Paola gestisce con le inseparabili sorelle Claudia e Barbara e sotto la supervisione di mamma Ester La Corte di Canobbio, il tempio delle prelibatezze alla nocciola cortemiliese, un luogo gourmet dove oltre alla torta dalla carta rossa trionfano altre bontà come i bacetti di dama, i brut e bon, i cortemiliesi, i canobbiotti, le nocciole zuccherate, gli amenti, le meringhe, le nocciolette, la crema Parla Pà, la torta Moretta e… smetto perché mi viene l’acquolina in bocca. Paola, come papà Giuseppe, non è solo un’eccellente artigiana della nocciola ma è anche una persona appassionata e innamorata del proprio territorio che promuove e valorizza ovunque. La donna giusta per far parte della confraternita della nocciola tonda gentile di Langa.
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MATTEO FENOGLIO
Di lui ci hanno colpito l’entusiasmo, l’energia, il coraggio, tre sostantivi che indicano sentimenti di appassionato interesse e forte vitalità. E sono le doti di questo “ragazzo” del 1986 di Serravalle Langhe, 750 metri sul livello del mare, dove boschi, noccioleti e grandi distese di prati si inseguono e si incrociano dando vita a un paesaggio unico, selvaggio e creativo, quasi dimenticato ma in cui lui ha sempre creduto al punto da lasciare il suo lavoro dipendente di chimico per dedicarsi al 100% alla sua passione, il mestiere di contadino. Investe i primi risparmi per acquistare terre da destinare alla coltivazione di noccioleti che cura con passione e competenza. Diventa un corilicoltore di professione e produce una nocciola di grande qualità. Poi, pochi anni fa, si accende una nuova scintilla e oltre ai noccioleti decide di destinare una parte delle terre ereditate dai nonni alla viticoltura, in particolare alle bollicine, la nuova frontiera dell’Alta Langa. Grazie ai consigli di alcuni noti e visionari barolisti decide di puntare sulla riscoperta del papà dei grandi vitigni europei, il Liseiret o Gouais Blanc, una scommessa in corso che, non abbiamo dubbi, Matteo saprà vincere. Benvenuto nella Confraternita della nocciola.
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MARCELLO PASQUERO
Quando a cinque anni gli chiesero cosa volesse fare da grande non ebbe dubbi e rispose: il giornalista. Aveva le idee chiare già allora e, infatti, a tredici anni pubblicava già il suo primo articolo ufficiale, 4000 batture dal campo sportivo Mario Sperone di Priocca per la cronaca della partita Roero Usaf- Favari, 0-0, una noia mortale. Un bel viatico Marcello, se pensi cha anche Jerome Fenoglio, direttore di Le Monde, il più diffuso quotidiano d’Europa e premiato del Fautor Langae, ha esordito con la cronaca sportiva. Da allora non ha più smesso di scrivere e, anzi, come ogni vero giornalista eclettico che si rispetti neanche di presentare perché Marcello Pasquero, il nostro nuovo confratello della tonda gentile, come un novello Mastroianni, non ha potuto resistere al richiamo di quella che lui chiama la bella tra le belle, Radio Alba, di cui oggi è il direttore responsabile. Il giornalismo ce l’ha nel sangue, nel Dna, ma ha voluto impararlo bene studiando per diventare un vero professionista. Chapeau! Oggi Marcello collabora con il Corriere della Sera, è stato direttore organizzativo di Alba Capitale della cultura d’impresa ed è il direttore della fondazione Radici per la salvaguardia e la valorizzazione delle memorie di Langhe, Roero e Monferrato, territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2014. Insomma, tanta roba, che lo contraddistingue e lo rende più che degno di entrare a far parte della confraternita della nocciola tonda gentile di Langa.
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PREMIO FAUTOR LANGAE – NOCCIOLA D’ORO
Fautor Langae – Nocciola d’Oro è il Premio istituito nel 2007 dalla Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa per riconoscere ed esaltare l’impegno di persone, associazioni, enti che si sono impegnati in modo particolare nella promozione e nella valorizzazione del territorio di Langa e dei suoi straordinari prodotti. I meriti di queste persone, aziende, enti e associazioni è quello di aver contribuito in modo significativo, ciascuno nel loro ambito (culturale, artistico, imprenditoriale, sportivo, istituzionale, sociale, scientifico) a far diventare la Langa, un tempo della Malora, quello che è oggi: una terra visitata da migliaia di turisti e apprezzata in tutto il mondo per i suoi paesaggi incontaminati (soprattutto quelli della nostra Alta Langa) e per le sue eccellenze enogastronomiche. L’Albo d’Oro del Premio mette insieme personaggi, enti e aziende di primissimo rilievo.
I tre premiati di quest’anno hanno fornito nell’ambito della propria professione e del contesto pubblico o privato in cui operano un loro contributo di promozione e valorizzazione a quella che noi definiamo la Langa più autentica, di cui rispecchiano peculiarità e valori. Li accomunano doti e capacità non comuni come la creatività, la determinazione, l’ambizione, la tenacia, la passione, il coraggio, il pensare anche al di fuori degli schemi. Ciascuno dei premiati ricopre ruoli e riveste incarichi di primissimo piano grazie a capacità ed estro, qualità che tutti loro hanno messo a disposizione del territorio nel quale hanno scelto di vivere, lavorare e investire. E’ un merito che va riconosciuto e premiato.
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MASSIMO ALBERTENGO
(Premia Luca Crosetto, presidente Camera di Commercio di Cuneo).
Il primo dei tre premiati rappresenta una famiglia piemontese che esporta nel mondo (per l’esattezza in 27 paesi) la qualità dei suoi straordinari prodotti lievitati da ricorrenza, soprattutto panettoni e colombe. A rappresentarla è l’amministratore delegato, Massimo Albertengo, erede dell’omonima famiglia di Torre San Giorgio (il comune del saluzzese che ha tre volte i posti di lavoro del numero di abitanti) che dal 1905 produce dolci artigianali perseguendo la qualità a 360 gradi. Da piccolo forno di paese a moderna azienda che investe in ricerca e innovazione e migliora i prodotti rimanendo fedele alla tradizione. Il rispetto per le persone, innanzitutto, e la conoscenza delle materie prime di qualità, delle tecniche e delle lavorazioni hanno reso Albertengo un marchio noto in Italia e all’estero e un vanto per l’imprenditoria cuneese che oggi è leader nel mondo nel settore dolciario.
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MOTIVAZIONI
Partiamo dal motto dell’azienda che Massimo Albertengo conduce con la famiglia e 40 dipendenti fissi a cui vanno aggiunti 80 stagionali che lavorano nei 20mila metri quadrati del moderno stabilimento di Torre San Giorgio e producono 1 milione e mezzo di pezzi all’anno (75% panettoni – 25% colombe). “I Piemontesi sono fatti di un’altra pasta!”. E gli Albertengo, da buoni piemontesi di confine tra il Monviso e la pianura, sono davvero fatti di un’altra pasta e lo sono da cinque generazioni con risultati esaltanti. Il segreto? Rispetto e costanza della qualità artigianale, mantenimento della lavorazione secondo le linee guida della lievitazione naturale e dei tempi necessari di lievitazione e di cottura. Negli ultimi anni la produzione si è affinata e modernizzata, ma molte fasi avvengono ancora oggi manualmente, per mantenere un controllo costante. I fornitori delle materie prime sono stati selezionati negli anni e molto raramente cambiano: farine, uova, burro, uvette, canditi, altra frutta e soprattutto nocciole, non nocciole comuni ma “tonde gentili delle Langhe”. Alcuni anni fa Massimo Albertengo decise di acquistare un noccioleto. Gliene proposero diversi ma lui non ebbe alcun minimo dubbio e disse: “El nizore a vag a cateie a Curtmia” e così fece. Da questi rapporti di lunga data nasce il “protocollo Albertengo”, che consente un minuzioso controllo di tutta la filiera, una tracciabilità documentata e una eccezionale stabilità dei prodotti. Tutti accorgimenti atti a garantire l’assoluta qualità del prodotto: dall’aspetto al profumo, alla sofficità e al sapore. Massimo Albertengo, Fautor Langae 2024.
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ROBERTO BODRITO
(premia Massimo Gula, presidente del GAL Langhe Roero Leader)
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Il secondo Fautor Langae gioca in casa. Normalmente, in queste occasioni a lui toccano i saluti all’inizio della cerimonia del Premio ma questa volta abbiamo modificato il copione e lo troviamo seduto tra i premiati. Proprio così, perché Roberto Bodrito merita il riconoscimento che va a coloro che hanno contribuito a promuovere e la valorizzare le Langhe. Lo fa da sindaco di Cortemilia dal 2015, lo ha fatto da presidente dell’Unione Montana Alta Langa fino al 2023 e lo fa da presidente dell’Enoteca regionale piemontese Cavour, di cui è presidente dal 2019. Nella doppia veste di amministratore pubblico e di presidente della più antica enoteca regionale del Piemonte, Roberto Bodrito è stato tra i protagonisti del rilancio turistico ed economico del territorio langarolo e dei suoi prodotti di eccellenza, tra cui la nocciola tonda gentile, da tempo sul podio olimpico dell’enogastronomia piemontese insieme al tartufo e ai grandi vini albesi.
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MOTIVAZIONI
Come amministratore pubblico, nei diversi incarichi ricoperti, ha prestato la necessaria attenzione alle esigenze della popolazione che risiede e opera in uno dei territori più affascinanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico ma allo stesso tempo più complessi e disagiati a causa di un isolamento viario e infrastrutturale che ha radici molto profonde e difficili soluzioni. Unendo a competenza e capacità una passione che non sempre si riscontra in chi si occupa della cosa pubblica Roberto Bodrito ha favorito assidui e costruttivi rapporti con gli altri organismi pubblici, a cominciare da quelli sovraordinati come Provincia, Regione, l’Amministrazione Sanitaria pubblica e tutti gli uffici centrali e periferici dei ministeri e di altri enti dimostrando che solo con l’interazione e la collaborazione si può migliorare la qualità della vita, economica, socio-sanitaria, culturale della popolazione dei territori montani. Tanto più in un momento in cui la gestione della cosa pubblica si fa sempre più complicata e per reperire risorse diventa necessario diversificare le fonti: pubbliche e private. In cima alla lista dei suoi progetti c’è la valorizzazione del suo paese anche dal punto di vista storico artistico culturale e turistico e da alcuni anni con gli sforzi congiunti dei suoi più stretti collaboratori ha ottenuto per Cortemilia il prestigioso riconoscimento di Fiera Nazionale della Nocciola e Cortemilia per tutti i mesi dell’anno, ed in particolare in quelli estivi, ospita eventi culturali di rilievo. Tutto questo senza mettere da parte le sue passioni sportive che sono il Calcio e la Pallapugno. Nel calcio dopo gli anni giovanili nel Canelli, ha militato in squadre locali per qualche anno per poi arrivare al Cortemilia prima come giocatore poi come allenatore e poi dirigente. La Pallapugno, in cui Cortemilia è a ai vertici da qualche anno, lo ha visto giocatore e primo tifoso dei gialloverdi di Vacchetto e compagni reduci dalla finale di Coppa Italia giocata ieri sera a Monastero Bormida. Roberto Bodrito Fautor Langae 2024
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SANDRA VEZZA
(Premia Mariano Costamagna, presidente di Confindustria Cuneo)
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La Fautor Langae che premieremo ora è una persona speciale che racchiude in sé tutte le caratteristiche della donna di Langa: la tenacia, il coraggio, la resilienza, la fantasia, il dinamismo. Da bambina sua nonna le diceva che non era capace a star ferma. Era così vivace cha anche quando la obbligavano a star seduta, con la mente andava ovunque, e così ha fatto anche da adulta, nella vita e nel lavoro. Dopo aver portato l’azienda di famiglia, l’Italgelatine, ai massimi livelli mondiali nel settore alimentare e farmaceutico, ha messo tutta la sua creatività in due nuove avventure imprenditoriali rivelatisi un successo in settori diversi ma caratterizzati dallo stesso amore per il design e l’arte: la cantina vinicola L’Astemia Pentita a Barolo e la Gufram, marchio italiano di design radicale oggi affidata al figlio Charley. Insomma una donna pop che ha saputo coadiuvare meglio di chiunque altra tradizione e innovazione, il binomio vincente protagonista della straordinaria evoluzione di questo territorio.
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MOTIVAZIONI
Sandra Vezza, Imprenditrice, Donna di Langa e Creativa. Nata a Levice, la distanza di uno sguardo da Cortemilia, fa parte di quella generazione di donne che ha contribuito a cambiare i costumi e mettere in atto un profondo processo di emancipazione delle donne nella Langa più profonda ed austera. Da studente, dall’alta Langa a cui tutt’oggi rimane profondamente legata, scende in Alba dove il destino le riserva un disegno imprevisto fatto di gioie immense, la nascita del figlio Charley, ma anche difficoltà dure da affrontare per chiunque come la grave malattia del marito, rispettato ed ammirato imprenditore di prima generazione. Toccherà quindi a lei in giovane età, con estreme avversità di genere, prendere in mano le redini di un’impresa ancora in divenire, l’Italgelatine, che con la sua sensibilità per gli affari definita dall’intelligenza femminile si trasforma in un’azienda leader in Europa nel settore alimentare e farmaceutico con acquisizioni in Italia e all’estero inclusa la recente controllata in Spagna nel settore nutraceutico (nutrizione e farmaceutica). Animo creativo ed intraprendente, Sandra Vezza capisce anche che la cultura è impresa e negli ultimi quindici anni fa rinascere diversi marchi italiani: Gufram, Memphis Milano e Meritalia che hanno fatto la storia del design italiano con i loro autori ed opere iconiche oggi custodite nei più importanti musei di tutto il mondo. Ma se da un lato Sandra Vezza guarda e respira il mondo in maniera globale, dall’altro non si riesce a sradicarla dal nostro territorio, dalle sue adorate colline, dalla sua terra e dai suoi prodotti. E’ infatti conosciuta anche come la dinamica Astemia Pentita che produce i grandi vini classici di Langa, quindi Barolo, Barbera, Nebbiolo ma anche quelli più avvincenti come la Nascetta e l’Alta Langa e di recente ha trovato nella corilicoltura la sua connessione più riuscita con le sue radici, rinnovando un’eccellenza produttiva di crema spalmabile prodotta con Nocciole IGP di assoluta qualità. Sandra Vezza Fautor Langae 2024.
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AMBASCIATORI
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Ogni anno la cerimonia del Fautor Langae – Nocciola d’Oro viene arricchita dalla presenza di Testimonial di successo che legano il loro nome alla Nocciola più buona del mondo ricevendo il riconoscimento di Ambasciatori. Renato Pozzetto, Bruno Pizzul, Giorgio Calabrese, Luciana Littizzetto, i nostri Marcello Marascio, Gianni Bonino e Carlo Zarri, chef cortemiliese reduce dall’esperienza olimpica di Parigi e proiettato alle olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 come responsabile della ristorazione, l’Associazione per i paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Guido Gobino, il direttore di Le Monde Jerome Fenoglio nel 2021, l’imprenditore del caffè e del cioccolato Riccardo Illy lo scorso anno, Massimo Mauro, Carlo Vassallo, Enrico Crippa. Gli Ambasciatori individuati per il 2024 sono un grande chef, protagonista assoluto della straordinaria crescita qualitativa della cucina di Langa e un personaggio unico per simpatia, intelligenza, ironia e versatilità: attore, comico, produttore cinematografico, cabarettista e musicista.
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MAURILIO GAROLA
(Premia il vice presidente della fondazione Cassa di Risparmio di cuneo Francesco Cappello)
Siamo orgogliosi di ospitare uno chef che ha contribuito a far diventare le Langhe un territorio amato ed apprezzato in tutto il mondo grazie al suo modo di cucinare semplice e allo stesso tempo esaltante e creativo seguendo quel binomio tradizione-innovazione che, lo abbiamo già visto, è il filo conduttore di una grande evoluzione territoriale, fatta di lavoro e coraggio, ragione e passione, estro ed umiltà. Il ragazzo di Avigliana (Giaveno) che i genitori, contadini con la passione della cucina, avrebbero voluto perito meccanico alla Fiat e che invece frequentava di nascosto il negozio del re della gastronomia torinese Pietro Castagno per carpirne i segreti e soddisfare le proprie ambizioni. Ma soprattutto mettendo a frutto l’esperienza di quegli anni unici e irripetibili in cui il mestiere si imparava nelle officine, nei laboratori, nei negozi, nelle cucine con umiltà e pazienza. E qui comincia la storia di Maurilio Garola, Ambasciatore della Cucina di Langa nel mondo 2024.
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MOTIVAZIONI
Il ristorante di Maurilio Garola e dei suoi collaboratori nasce nel 1989 a San Secondo di Pinerolo con il nome “La Ciau” ovvero la chiave in dialetto piemontese. Dopo anni di duro lavoro e impegno, nel 1996 riceve la tanto attesa Stella Michelin. Nel 1997 dopo esser stati ospiti del ristorante Il Tornavento, Maurilio e il suo staff si innamorano delle langhe e da qui la decisione di trasferirsi a Treiso prendendo in gestione e acquisendo lo stesso locale che li aveva ospitati per la prima volta. Da qui il nome La Ciau del Tornavento, che gode di una terrazza con vista mozzafiato sulle langhe, il Monviso e le Alpi a mo’ di cornice. La Stella Michelin viene confermata e accompagna la Ciau del Tornavento da 28 anni. La sua è una una cucina gourmet con delle basi profonde della tradizione piemontese e con tocchi di creatività; nel menù non possono mai mancare, in tutte le stagioni, la finanziera e il piccolo fritto piemontese e nei periodi caldi i piatti a base di pesce. Maurilio Garola cerca sempre di rendere uniche tutte le sue portate, in cui inserisce anche alimenti di tutto il mondo, per soddisfare una clientela che con il passare degli anni si è fatta sempre di più internazionale. L’obbiettivo è di far star bene tutti gli ospiti, non solo servendo piatti impeccabili ma anche coccolandoli e facendoli sentire a casa. Le prime cose che si pretendono dall’impeccabile staff della Ciau del Tornavento sono infatti il sorriso, l’umiltà e la cortesia. E poi il grande vanto della Ciau del Tornavento: la cantina. Una delle più belle a livello europeo con circa 4.500 etichette per un totale di 70.000 bottiglie. Ci viene già l’acquolina in bocca caro Maurilio ma noi in mezzo a tutto questo vogliamo anche evidenziare che nel tuo ristorante la nocciola regna sovrana, in piatti gourmet di grande impatto come i gamberi di Sanremo impanati nella tonda gentile o nei tuoi dolci fantastici. Benvenuto all’Ambasciatore della cucina di Langa Maurilio Garola.
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MASSIMO BOLDI
(Premia il sindaco di Alba Alberto Gatto)
Dopo uno chef speciale passiamo a un grande artista del cinema, del cabaret, della musica, un attore che dagli anni ’70 a oggi ha vissuto da protagonista in tv e al cinema la storia della comicità italiana. Simpatico, ironico, vivace, pieno di brio e di spirito. Il nostro ambasciatore della nocciola tonda gentile delle Langhe 2024 è in quella schiera eletta di personaggi entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Surreale, folle, demenziale, a volte perfino drammatico, ha saputo attingere sempre qualcosa dagli artisti con cui ha collaborato sul palco e sul set. Un artista poliedrico con la venatura scanzonata di un Adriano Celentano, il senso del surreale tipico di Cochi e Renato, l’atteggiamento fantozziano alla Paolo Villaggio e il gusto popolare della battuta che l’ha reso unico nel grande panorama della commedia italiana anni ’80–’90 di cui è stato indiscutibile protagonista. Si è fatto conoscere al grande pubblico grazie al personaggio di Max Cipollino, il maldestro conduttore di un tg locale, ma lui ovviamente è Massimo Boldi che ringraziamo di essere qui.
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MOTIVAZIONI
La biografia artistica di Massimo Boldi racconta la storia di un ragazzo che non ha paura di affrontare la vita e accetta qualsiasi mestiere senza rinunciare alla passione artistica. Il primo amore è la musica e come batterista dopo avere suonato con gli Atlas e I Mimitoki negli anni 60, approda con le sue bacchette nell’università comica più importante dello scorso secolo, il Derby Club. Massimo Boldi è parte di un mondo che oggi sembra perduto dopo aver segnato per sempre la cultura dell’intrattenimento italiano. Insieme a lui ci sono stati Enzo Jannacci, Cochi e Renato (ambasciatore della nocciola 2001), Giorgio Gaber, Paolo Villaggio, I Gufi, Felice Andreasi, per citarne alcuni, ma anche Teo Teocoli con cui fa coppia sul palco del Derby e lancia sulla tv locale Antenna 3 Lombardia il programma che ha per titolo il suo noto tormentone: Non lo sapessi ma lo so. E poi l’indimenticabile Beppe Viola, Diego Abatantuono, il nostro Giorgio Faletti. Massimo Boldi è a tutti gli effetti uno di loro, mostri sacri del cabaret e della commedia italiana, e allo stesso tempo è qualcosa di unico e di singolare per la tenacia, la versatilità, il coraggio di mettersi sempre in gioco. Quelle virtù che abbiamo ritrovato e pocanzi evidenziato nei nostri premiati del Fautor Langae, i fautori della Langa, la terra che Massimo Boldi ama molto. La sua passione per le Langhe, che apprezza, frequenta spesso e dove ha molti amici, sta tutta nella frase recentemente apparsa nel suo profilo social: “Prima o poi passa tutto, ma il tartufo d’Alba non passerà mai”. E neanche la nocciola tonda gentile delle Langhe caro Massimo di cui tu da oggi sarai l’Ambasciatore nel mondo, con tanti complimenti.
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