(di Cristina Sampiero)
Era il 2007 quando Paolo Beccaria mi raccontò con tutto l’entusiasmo che lo contraddistingueva, di aver conosciuto i confratelli della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa di Cortemilia.
Io i primi tempi neanche capivo bene cosa mi dicesse. Paolo parlava a ruota libera con parole che per me avevano un significato sconosciuto: confraternita, intronizzazione, Langhe, paludamenti, nomi e cognomi di persone nuove e via così. E Livio e Gigi e Gigi e Livio e Giacomino e la Rina e Smorgon e bla, bla, bla. Un fiume in piena. Sembrava impazzito. Mi mise in contatto telefonico col Signor Livio perché lui era quello che faceva le foto e io dovevo farmele mandare via mail perché qua e perché di là. Per giorni non si parlava d’altro. Finalmente a settembre lo accompagnai per il suo ingresso in Confraternita e li si spalancò un mondo nuovo. Conobbi le Langhe e subito ne rimasi folgorata e perfino mi vergognai di ignorarne l’esistenza fino a quel giorno. Conobbi Gigi, Livio, Ginetto, Giacomino, Giovanni, Patrizia, Vanna, Anna e via via tutti gli altri. Che anno meraviglioso, che esperienze, che risate, che mangiate e che amicizie importanti iniziarono ad ardere sotto la brace.
Poi è andata come è andata e Paolo ci ha lasciati anzitempo. Io volevo chiudere il capitolo perché ritenevo che quella fosse una storia non mia ma evidentemente non doveva andare così e dietro le insistenze di Patrizia e il lavoro ai fianchi di Livio accettai di raccogliere il testimone e accogliere la candidatura a socia onoraria. In un primo momento lo feci più che altro per onorare la memoria di Paolo che era veramente innamorato della Confraternita, delle Langhe e di Cortemilia ma in realtà, in breve tempo, era riuscito a contagiare anche me. Presto mi fecero sentire una di loro, e capii che volevo essere una consorella effettiva anch’io. E così fu.
Alcuni giorni fa la figlia di Paolo ha letto dell’iniziativa “adotta un nocciolo” sui giornali e mi ha scritto per saperne di più. Tra pochi giorni Paolo avrebbe compiuto gli anni e così abbiamo pensato che adottare un nocciolo in sua memoria sarebbe stato un modo carino per ricordarlo, onorarlo e fare una cosa che sicuramente lo avrebbe fatto sentire orgoglioso. Un paio di giorni di contatti e tutto si è concretizzato per il meglio. Grazie Mattia e grazie Maria Luisa.
Adesso Paolo ha la sua pianta di nocciolo, è finalmente tornato in Langa nella “sua” amata Cortemilia e vi ha perfino messo radici 😊
Auguri Paolo, buon compleanno.
Copio e incollo (col suo permesso) un bel commento che il Gran Maestro Ginetto Pellerino ha postato sulla chat della Confraternita in risposta a questo omaggio a Paolo Beccaria.
Grazie Ginetto.
Grazie Cristina, hai usato parole commoventi e meravigliose e ci fai tornare indietro nel tempo, a quei momenti unici che abbiamo vissuto con Gigi e Paolo che rimarranno sempre nel nostro ❤. Dobbiamo guardare avanti e la presenza di giovani tra le nostre fila ci fa ben sperare ma non si può prescindere dalla nostra storia, da quelle radici che ci hanno permesso di nascere e di partire 20 anni fa. La metafora del nocciolo, pianta tenace e resistente, è la più adatta a farci guardare avanti senza dimenticare quello che c’è stato dietro di noi. Il tuo è un bellissimo pensiero che passeremo ai giornali, in primis a Giovanni Smorgon.