Raoul Molinari nasce a Mango, ma trascorre l’infanzia a Cortemilia nella casa del nonno. Non vive a Cortemilia ma ha la cortemiliesità nel sangue per le sue origini da parte di madre (Olga Caffa) e di padre (Mario), e per l’attaccamento a questo territorio, dimostrato in tanti anni. Il giovane Raoul comincia presto a occuparsi di promozione dell’immagine, prima come presidente della pro loco di Mango negli anni dei “cani tabui a congresso”, “i matrimoni tra nord e sud”, “la giostra dei poeti” e poi con iniziative come “il convegno nazionale dei bacialè” (Guarente 1968). A metà degli anni 60 fonda ad Alba il circolo Einaudi da cui nasce il primo giornale laico dell’albese, “La bilancia”. Negli anni ’70 comincia l’esperienza come giornalista televisivo alla televisione svizzera; un’esperienza che culminerà con l’invenzione, insieme ai fratelli Toselli, di Telecupole dove, come Direttore Artistico, firma programmi quali “La trattoria di ricordi”, “Premiato caffè”, “Piazza Grande”, “E le stelle stanno a guardare”, “Obiettivo agricoltura”, “Cantapiemonte” e molti dibattiti. Nel frattempo diventa direttore di Alba Manifestazioni che organizza la Fiera del Tatufo bianco d’Alba. Qui inventa manifestazioni come la fiera del Vino di Pasqua (oggi Vinum), la fiera di San Martino ed eventi culturali come “Il teatro della fiera” o le rappresentazioni nelle Langhe e nel Roero di opere tratte da Pavese, Fenoglio e altri autori. Negli anni ’90 torna a Mango e diventa Presidente dell’Enoteca regionale “Colline del moscato”. Nel 1994, fonda, con l’allora sindaco di Acqui Terme, la Società consortile Langhe Monferrato Roero, che si occupa di progetti comunitari; è fondatore dell’Ente turismo Alba Bra Langhe Roero. Le ultime sue creature, nel 2000, sono l’Associazione “I cavalieri d’Aleramo” e l’”Accademia aleramica” (di cui è tuttora presidente) che promuovono i territori dell’antica marca aleramica, in Piemonte e Liguria. E’ ancora l’addetto stampa dell’Associazione commercianti albesi e collabora con Gazzetta d’Alba per la rubrica “Gente di casa nostra”. Per queste sue iniziative ma, soprattutto, per l’affetto dimostrato a Cortemilia e alla sua gente, lo nominiamo “CORTEMILIESE D.O.C.”.