(Testi di Cristina Sampiero e Ginetto Pellerino, Foto di Livio Bramardi e Severino Marcato)
Sabato 20 Giugno 2015 nona edizione del Premio Fautor Langae all’insegna della cultura. Dopo i saluti e i ringraziamenti agli ospiti ed a consorelle e confratelli da parte del Gran Maestro Luigi Paleari, in neo eletto sindaco Roberto Bodrito, in rappresentanza di tutta l’amministrazione comunale di Cortemilia, ha rinnovato il suo impegno al nostro fianco nel valorizzare e promuovere la nocciola e il territorio dell’Alta Langa. A seguire Ginetto Pellerino ha subito premiato i bambini delle scuole primarie che come sempre si sono impegnati tantissimo nel produrre i loro lavori. Il tema di quest’anno era “La nocciola nel mondo, in Europa e a Cortemilia”. Belli i progetti sviluppati con il coordinamento delle insegnanti che sono da sempre attente a trasmettere i valori della terra e dei suoi prodotti alle nuove generazioni. Sicuramente graditi ai ragazzi gli omaggi a base si nocciola che la Ferrero SpA anche quest’anno ha riservato loro.
La cerimonia è poi proseguita con “La curiosa storia di Caterina Campodonico”. Una storia divertente ma ricca di significato raccontata personalmente da Miti Vigliero, scrittrice, giornalista e blogger che, finalmente, abbiamo conosciuto di persona dopo aver scovato questo bel racconto sul suo blog. Tanta entusiastica corrispondenza elettronica non poteva che sfociare in una nomina a socia onoraria; siamo contentissimi che abbia accettato e fiduciosi che sia solo l’inizio di una duratura amicizia. Un brindisi con un fresco spumante offerto dal Consorzio Asti Spumante e la cerimonia è continuata con la nomina ad Ambasciatore della Nocciola dell’”Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” dal 2014 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Ha ritirato il premio il Direttore-site manager dell’Associazione Roberto Cerrato che si è espresso con sincere parole di ammirazione per tutti coloro che con il proprio lavoro e le proprie fatiche hanno reso la langa il patrimonio che oggi è: un gioiello reso tale da uomini e donne che hanno resistito alle asprezze di un territorio un tempo tanto duro e oggi così bello da godere e così conosciuto nel mondo.
Un intermezzo con i saluti degli onorevoli Mino Taricco e Mariano Rabino, da sempre amici della nostra Confraternita insieme al breve intervento di Liliana Allena Presidente dell’Ente Fiera del Tartufo di Alba, ha preceduto il gran finale con la consegna della nocciola d’oro ai Fautor Langae 2015.
Margherita Fenoglio ha ritirato il premio dopo un bel discorso di doveroso omaggio al celebre papà Beppe ma, al tempo stesso, di elogio per questa terra che si ama per se stessa e non solo per quel che di essa si narra. E’ inevitabile per chiunque rimanere incantati di fronte a tanto spettacolo della natura. Beppe Fenoglio ha il grande merito di aver “fotografato” nei suoi meravigliosi scritti la Langa di una volta, che senza i suoi libri, talvolta anche criticati dagli editori medesimi, oggi nessuno conoscerebbe più. Davvero speciale il tono calmo ed elegante di Margherita, quel tono che solo conosce chi ha imparato a gestire, senza farsi travolgere, un’eredità così unica e pesante come quella di un padre che a cinquant’anni dalla morte è ancora così vivo.
Commovente anche il discorso di Romano Vola, fucina di idee e di fatti, che dopo una trentennale carriera di duro lavoro prima e pubblica amministrazione dopo, ha fortemente contribuito alla rinascita di Bergolo fungendo al tempo stesso da volano per tanti altri paesi dell’Alta Langa. Oggi anche lui si cimenta, con eccellenti risultati, nella nobile arte della scrittura ed ha teneramente dedicato il premio ricevuto ai suoi splendidi due nipotini che lo accompagnavano.
Marilena Bonino, amica generosa della Confraternita, ha omaggiato entrambi i premiati con un cofanetto di prodotti cosmetici alla nocciola della linea Koris Noccioloterapia creati nella sua azienda di Cortemilia.
In chiusura dei lavori una chicca del commendator Giovanni Bressano, Fautor Langae 2012 e gradito ospite. Con un aneddoto mutuato da una citazione di Albert Einstein, ha esortato tutti a continuare a “fare” perché se tanto, tantissimo è stato fatto, resta sempre da fare “l’impossibile” che, semplicemente, diventa possibile nel momento in cui arriva qualcuno con non sa che quella determinata cosa sia… impossibile da realizzare. Una grande verità applaudita da tutti noi.
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LE MOTIVAZIONI
(di Ginetto Pellerino)
Margherita Fenoglio
Il Premio Fautor Langae a Margherita Fenoglio, avvocato albese, figlia di Beppe Fenoglio, il più grande scrittore che la Langa abbia mai avuto, non vuol essere un Premio alla memoria ma il riconoscimento che la nostra Confraternita vuol dare alla più affezionata e appassionata custode della vita e delle opere dell’autore del Partigiano Johnny, della Malora e di altre grandi opere che hanno trasformato la Langa in un territorio letterario di fama e successo, come la Sicilia per Pirandello e Verga, la Toscana per Carducci, la Romagna per Pascoli o le Marche per Giacomo Leopardi. L’impegno e la dedizione che contraddistinguono l’attività di Margherita nel custodire e tramandare l’opera del padre si può ben comprendere in una sua dichiarazione rilasciata recentemente a un quotidiano nazionale: <Mio padre mi dà grandi soddisfazioni, ma anche un daffare pazzesco. Dall’anno scorso, quando sono iniziate le celebrazioni per i 70 anni della Resistenza e insieme quelle per il cinquantenario della sua morte, in pratica non faccio altro che occuparmi di lui>. Insomma, Margherita Fenoglio, un mestiere ce l’avrebbe: è avvocato, specializzata in diritto di famiglia e ha a che fare tutti i giorni con figli contesi e separazioni difficili, ma nella sua vita straripa quel padre amatissimo benché mai conosciuto, ucciso da un cancro ai bronchi a 41 anni, quando Margherita ne aveva appena compiuti due. Dello scrittore e partigiano inflessibile con se stesso e con gli altri, il Beppe Fenoglio secco e impietoso nei suoi capolavori, Il partigiano Johnny, La malora, La paga del sabato, Una questione privata, la bimba destinata a somigliargli ha tramandato con orgoglio e umiltà passioni e sentimenti, tra cui quel grande amore per la Langa più Alta, che è il palcoscenico naturale delle storie fenogliane ed è anche la nostra terra, quella che i suoi abitanti hanno difeso tenacemente nel periodo della Resistenza come nella lotta contro l’inquinamento dell’Acna di Cengio.
Grazie a Margherita Fenoglio, Fautor Langae 2015, per il lavoro che fa insieme al Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, per promuovere in Italia e all’estero il nostro territorio attraverso le opere del suo grande papà.
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Romano Vola
E’ stato definito “il piccolo grande uomo” di Bergolo, un paese piccolo ma allo stesso tempo grande come lui, dove è nato nel 1942 da una famiglia di agricoltori. La sua infanzia è molto simile a quella di tanti ragazzi dell’Alta Langa alle prese con un dopo guerra difficile, dove la “Malora” faceva ancora sentire i suoi effetti e i contadini erano costretti a lasciare le loro amate colline per andare a lavorare in fabbrica nelle grandi città. Il nostro “piccolo grande uomo” aveva la “testa buona” e la famiglia si sacrificò per farlo studiare, prima in seminario ad Alba, poi alle scuole professionali di Asti e, successivamente, mentre già si guadagnava il pane facendo il garzone, il cameriere e il gelataio, all’istituto tecnico Avogadro di Torino, dove diventa perito. Gli studi e il lavoro, prima alla Fiat a Torino, poi all’Enel ad Alba lo tengono lontano dal paese di pietra e dalla sua brughiera fino agli inizi degli anni ’70, quando lui e un gruppo di coraggiosi amici e compaesani si cimentano nella prima avventura amministrativa che coinciderà con l’inizio del miracolo Bergolo, il rilancio di un piccolo ma incantevole territorio che versava in condizioni disastrose, con case malconce, strade dissestate, erbacce lungo la via e sulla piazza principale, una “sorta di paese fantasma dei vecchi film western in bianco e nero” (descrizione efficace dal libro “Tutti mi chiamano grama” dedicato a tutti i premiati del Premio Fedeltà all’Alta Langa ideato e ospitato da sempre a Bergolo). Il “piccolo grande uomo”, di cui sveliamo finalmente il nome, Romano Vola, diventa sindaco nel 1972 e guida una compagine di giovani temerari che si inventeranno di tutto per rilanciare il loro paese, dalle prime serate teatrali e concerti di musica folk al mitico “Cantè Magg” che partì come momento di festa per celebrare il risveglio primaverile e si trasformò in un grande happening di livello internazionale, con gruppi di musica etnica e popolare provenienti da tutto il mondo. Dal concorso d’arte “Bergolo Paese di Pietra” alla grande kermesse di settembre con artisti di strada internazionali e fuochi d’artificio che richiamavano spettatori da tutta la Langa. Ma l’avventura di Romano e della sua squadra non finisce certo con gli eventi e le manifestazioni, perché alla sua Amministrazione si devono servizi utili come quello degli Obiettori di Coscienza assistenti domiciliari degli anziani o importanti opere come la riscoperta della pietra arenaria nelle strade, nelle case, nei muretti, frutto di un piano urbanistico ecocompatibile. O ancora, la grande idea del Villaggio Erica, un complesso turistico dotato di piscina, campo da gioco, area pic-nic e bungalow nel luogo più spettacolare del paese, sul bricco più alto. Con oltre quarant’anni di attività nell’amministrazione comunale e nella pro loco, Romano ha contribuito in modo significativo alla rinascita di Bergolo offrendo anche un modello di sviluppo a tanti altri comuni dell’Alta Langa che oggi sono tornati a rifiorire e a offrire le loro bellezze a turisti italiani e stranieri.
Per questo suo importante lavoro la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa gli assegna il Premio Fautor Langae Nocciola d’Oro 2015.
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Associazione per Il Patrimonio Dei Paesaggi Vitivinicoli Di Langhe-Roero E Monferrato
L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, costituita nel Gennaio 2011 dai soci fondatori Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Provincia di Asti e Provincia di Cuneo, ha lo scopo di coordinare tutte le attività di governance, dalla promozione della candidatura alla pianificazione integrata dei progetti che riguardano il sito iscritto nel giugno 2014 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. I suoi obiettivi primari, stabiliti nello Statuto, riguardano l’approfondimento della conoscenza del patrimonio culturale e paesaggistico che caratterizza il sito, la sua valorizzazione, promozione e sensibilizzazione, insieme alla ricerca di uno sviluppo socio-economico integrato dei territori, in coerenza con i valori della candidatura. L’Associazione rappresenta dunque il referente principale per la moltitudine di soggetti coinvolti nel territorio candidato e, in tale veste, è incaricata dell’attuazione delle strategie e dei progetti del Piano di gestione del sito candidato e del relativo Piano di Monitoraggio. A partire dalla sua istituzione ufficiale, l’Associazione ha permesso di creare una rete di realtà impegnate nella promozione e valorizzazione del territorio, nonché nello sviluppo di turismo culturale e sostenibile. Ad oggi, vi hanno aderito oltre 87 comuni e numerose associazioni, non solo legate alla sfera vitivinicola, che operano a vario titolo sul territorio e che partecipano attivamente all’ambizioso progetto volto al riconoscimento dell’unicità ed eccezionalità di questo paesaggio. L’Associazione si riunisce periodicamente attraverso il suo Consiglio di Amministrazione, formato da quattro membri: il Presidente Gianfranco Comaschi (Provincia di Alessandria), il Vice-Presidente Annalisa Conti (Provincia di Asti), il Consigliere di Amministrazione Giuseppe Rossetto (Provincia di Cuneo) e un rappresentante della Regione Piemonte nominato dalla Giunta Regionale. Il Direttore-site manager dell’Associazione è Roberto Cerrato.
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Mitì Vigliero
Nasce a Torino e dal 1980 vive a Genova. Laureata in Lettere Moderne con una tesi su Vittorio G. Rossi, ha insegnato per dieci anni nei licei preparando soprattutto i “maturandi”. Ha scritto su riviste specializzate quali Resine, Cronorama e Ottonovecento articoli e saggi riguardanti la storia della letteratura italiana, sua grande passione. Oltre che come scrittrice è conosciuta soprattutto come poeta. Nel 1991 pubblica Lo Stupidario della Maturità, un libro che voleva forse risultare un feroce e satirico atto di accusa nei confronti della scuola italiana, ma che è immediatamente diventa un best seller della narrativa umoristica, dando vita a un’interminabile sequela di imitazioni. Da allora è considerata un’autrice cosiddetta “brillante” e non per nulla è l’unica scrittrice donna ad essere premiata due volte al Festival Internazionale dell’Umorismo di Bordighera. Dopo aver dato definitivamente addio all’insegnamento, lascia come testamento spirituale Maturità, poesie in prosa, testo sacro per gli studenti in cui sono racchiuse tutte le sue lezioni ai maturandi, e inizia seriamente la carriera di scrittrice sfornando un libro all’anno e occupandosi anche come giornalista (per Il Giornale, Repubblica, Libero, Cosmopolitan, Anna, eccetera) della materia che la affascina di più: la varia umanità e la sua storia.
Noi della Confraternita abbiamo conosciuto Mitì proprio per una di queste storie di varia umanità, la “Curiosa Storia di Caterina Campodonico”, la storia di una donnina dell’ottocento genovese che ha qualcosa a che fare con la nostra nocciola. Vogliamo far raccontare a lei questa storia, a Mitì Vigliero, che nominiamo socio onorario della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa.