L’ajada, una benedizione per la tavola
(di Gianni Viglietti)
Preparare una sapida polenta (per le dosi ognuno ha le sue, tanto il segreto non è lì; ma, se potete, usate le farine dei vari mulini dell’Alta Langa, quelle poco raffinate).
Sul fuoco la sera prima avrete messo a cuocere una bagna cauda canonica: aglio, acciughe e olio.
Non fate economie nè sulle dosi ne sul tempo, tutto va cotto a fuoco lentissimo. Ai due terzi della cottura, e qui sta il segreto, dovrete aggiungere nella pentola della “bagna” una dose di salsa di pomodoro pari ad almeno 1/6 e far cuocere, sempre a fuoco lento, ancora per mezz’ora.
Il composto deve amalgamarsi bene.
Se poi avete la fortuna di una nonna che sappia fare in casa la salsa di pomodoro, allora avrete la bontà assoluta. Ecco il segreto!
L’ajada più buona che si conosca da queste parti è quella del confratello Gianni Viglietti, nella foto con il cappello da alpino, insieme ai…suoi ragazzi.