(di Livio Bramardi e Cristina Sampiero)
Una storia iniziata più di trent’anni fa, 34 per l’esattezza, per la lungimiranza di don Cavallo, parroco di Cervere, piccolo paese sulla statale Asti-Cuneo tra Bra e Fossano ricco di una Torre, un fiume, lo Stura di Demonte e una certa celebrità per i pescatori di barbi e per la coltura delle rape nella valle scavata dal fiume. Insieme alle rape si coltivavano anche verdure invernali tra cui i porri anche qui che crescevano rigogliosi e saporiti ma più delicati di quelli coltivati nella piana lungo la statale. Per questa caratteristica avevano attirato l’attenzione del sacerdote che ebbe una felice intuizione: perché non fare una sagra in novembre quando in tutta la provincia di Cuneo non accade nulla e Natale è ancora lontano? Così, un po’ per scommessa e un po’ per caparbietà, è nata e anno dopo anno è cresciuta la sagra del porro di Cervere.
Oggi, un piccolo paese di pianura, ha una Sagra importante con cifre che si stenta a credere raggiungibili in soli tre fine settimana.
Si servono oltre 16.000 pasti ricchissimi di piatti di alto livello con vini di tutto rispetto. Nelle preparazioni spiccano la frittura di merluzzo con una delicata salsa di porri, il risotto golosissimo e tanti piatti rispettosi della cucina locale.
Quest’anno si è siglato un patto di amicizia tra il porro di Cervere e la nocciola di Cortemilia con un piatto semplice e, al tempo stesso di una bontà disarmante dove si uniscono sui tajarin i celebri porri.
Grazie don Cavallo, i suoi parrocchiani la ricordano con affetto.
Eccovi la ricetta:
Impastate i tagliolini secondo la tradizione con un kg di farina e dodici rossi d’uovo.
Soffriggete i porri tagliati a rondelle sottili in due cucchiai di buon olio extravergine e fateli appassire ma non troppo.
Cuocete i tajarin in abbondante acqua e appena vengono a galla con la tipica schiuma scolateli salvando un mestolo di acqua.
Fateli saltare nella padella dove avete imbiondito i porri che durante la doratura avranno prodotto un poco di fondo bruno.
Mentre finite la cottura aggiungendo pian piano l’acqua tenuta da parte, spolverate con granella di nocciola continuando a mescolare delicatamente.
Impiattate e terminate la presentazione aggiungendo ancora granella di nocciola a piacere, magari un po’ grossolana… che e più gustosa.
Buon Appetito.