Il 17 Aprile 2008 è stato un giorno memorabile che ricordiamo con grande affetto unito a tanta nostalgia per l’amico Paolo Beccaria che è mancato dopo soli due mesi. Queste sono le sue ultime foto scattate al Ristorante del Castello di San Gaudenzio (PV) di cui andava molto orgoglioso.
Quel giorno Paolo l’ha voluto passare coi suoi amici più cari, vecchi e nuovi: Beppe Carbone, Maurizio Marcone, l’enologo Mario Maffi, Gigi Paleari, Antonio Patrone e Livio Bramardi invitandoli ad un delizioso pranzo per programmare i festeggiamenti in onore del Gran Maestro – quando fosse arrivata la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana – e l’attività futura della sua ultima scoperta: la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa; una giornata come tante, come se tutto non dovesse mai finire invece…
Di lui oggi, oltre ai piacevoli ricordi e ad alcune foto conserviamo una lettera, un testamento d’amore, per chi l’aveva conosciuto, accolto ed apprezzato fin dal primo momento: i suoi Confratelli della Tonda di Langa.
Lettera ai confratelli
Giugno 2008
Un gruppo di persone, uomini e donne, che indossano una strana mantella… chissà chi sono?, chissà cosa fanno?… però mi intrigano… io chiedo, ora chiedo, non posso più resistere, chiedo!
Poche domande e si spalanca un mondo… le langhe, la nocciola, la confraternita. Un bel gruppo ordinato, pulito, sincero, appassionato. Ognuno col suo compito e col suo impegno: il Gran Maestro, il Segretario, Il Cerimoniere, il Fotografo, il Tesoriere, il Maestro di Cantina, il Maestro di Cucina e via e via e via. E’ strano, ma nonostante la recente scoperta mi sembra di conoscervi da sempre, di aver sempre fatto parte di voi. Quando parlo delle mie scorribande con gli amici, mi riferisco alle langhe con una frase che stupisce sempre e fa ridere un po’ tutti. Mi viene infatti naturale dire “Quando vado nei miei posti”. Già, lo dico spesso. La confraternita mi ha da subito dato un senso di appartenenza, mi ha immediatamente fatto percepire la nobiltà della nocciola tonda e gentile di langa, la necessità di promuovere e diffondere la sua cultura; mi sembrava quasi di essere in difetto ad essere così poco informato in materia. Allora mi sono documentato: produzione, tempi, luoghi, storia, differenze con gli altri “modelli” di nocciola, impieghi culinari ecc. ecc.
Mi è impossibile tornare a Pavia senza portare torte, nocciole, biscotti e biscottini per i miei amici che ormai, travolti dai miei racconti, non esitano a chiedermi notizie della confraternita. Tutti la conoscono, dal barbiere ai medici, dai miei collaboratori al mio giornalaio. Insomma, un colpo di fulmine. E tanto ho detto e tanto ho fatto che ho bruciato le tappe fino ad arrivare all’intronizzazione dopo poco più di un anno dal primo incontro. Che soddisfazione. Che orgoglio. Quanti preparativi, quanti discorsi, quanta impazienza che arrivasse quel mitico 16 settembre 2007. Fin dalle prime ore del mattino in pista per essere in orario, perchè tutto fosse a posto, perchè tutto fosse perfetto. E poi, finalmente, il grande momento. La chiamata sul palco, la cerimonia, l’assunzione dell’impegno, il discorso di ringraziamento con la voce tremante dall’emozione. Bello, bello davvero. Ho trovato in tutti i confratelli e le consorelle la gioia di dividere e condividere la passione per la nocciola e per le belle giornate passate insieme; è stato bello progettare, organizzare ed aspettare insieme eventi, gite e… merende. Tutti mi avete dato qualche cosa, con alcuni di voi ho legato un po’ di più, come è normale che accada, da altri ho ricevuto vera amicizia. Questa esperienza mi rimarrà sempre nel cuore.
Ora però mi devo proprio congedare. Il mio cammino si è concluso. Mi piacerebbe tanto restare di più ma proprio non si può. Non siate tristi però, non abbiate pensieri cupi; pensatemi con l’allegria, l’entusiasmo ragazzino e l’ottimismo con cui mi avete conosciuto. Non usate un tono diverso, continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere. Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino e per sentirmi meno solo ho indossato il mio collare. A voi lascio questa nuova spilla. Alle prossime riunioni riservatemi un pensiero e un sorriso così per me… sarà come esserci.
Con affetto e sincera amicizia
Paolo Beccaria
Carissimi,
ho avuto l’ardire di scrivere questo “falso d’autore” perché mi sembrava necessario che quanto oggi consegno nelle mani del Gran Maestro Gigi Paleari, in nome e per conto di Paolo Beccaria, meritasse di essere accompagnato da quello che era il suo pensiero ed il suo modo di raccontare dei suoi nuovi amici. Quando parlava della confraternita si illuminava e non vedeva l’ora di poter tornare nei “suoi posti”. Le spille che Paolo vi manda sono espressione di un suo ultimo tacito desiderio… quello di lasciare ai confratelli un suo ricordo; un piccolo segno di riconoscenza per essersi sentito subito accettato onorato e rispettato anche da chi lo frequentava meno. Le spille sono 30. Una in oro per il Gran Maestro e 29 in argento per i confratelli. C’è poi una confezione separata con 250 spille in ottone di cui il Consiglio disporrà come riterrà più opportuno. Inoltre, quando saranno pronti, vi perverranno alcuni pass da cruscotto che sono in fase di personalizzazione.
Vi chiedo scusa per la mia presunzione ma spero sinceramente di aver interpretato e trasmesso il più fedelmente possibile a tutti voi i pensieri e l’affetto che Paolo dimostrava ogni giorno per la confraternita.
Un abbraccio
cs