Domenica 22 luglio, alle ore 17.30, nei locali del convento francescano di Cortemilia, verrà presentato il libro “Acna: gli anni della lotta” scritto da Ginetto Pellerino, giornalista pubblicista cortemiliese, ed edito da Araba Fenice di Boves.
Il libro ripercorre in forma di cronaca le tappe principali della lunga lotta che ha avuto per protagonisti gli abitanti della Valle Bormida negli ultimi anni del ventesimo secolo.
Una guerra da più parti definita “tra poveri” che ha visto contrapporsi i valligiani piemontesi, determinati dopo un secolo di inquinamento a chiedere la chiusura dell’Acna di Cengio e la cessazione dell’inquinamento del fiume Bormida, e quelli liguri, impegnati a difendere il loro posto di lavoro.
Si parte dal 10 gennaio 1986, data del drammatico incidente che segnò per sempre la vita di due lavoratori Acna, e si arriva al gennaio 1999, mese in cui la fabbrica della morte cessa definitivamente le produzioni dopo aver subito un’irreversibile crisi delle sue lavorazioni chimiche.
In questi tredici anni si susseguono a ritmo incalzante eventi che hanno segnato in modo significativo la vita sociale, economica e politica italiana di quegli anni, portando sotto i riflettori le “magagne” della chimica di Stato, in mano a colossi pubblico-privati come la Montecatini, poi Montedison e poi ancora Enimont e Enichem.
“Il diario della Rinascita della Valle Bormida”, come recita il sottotitolo, racconta di piccole manifestazioni come il primo “happening” di Cengio del 22 novembre 1987, e di grandi mobilitazioni che hanno riempito le prime pagine dei giornali italiani ed esteri come il blocco del Giro d’Italia a Castelnuovo Don Bosco del 2 giugno 1988, la spedizione al Festival di Sanremo del 25 febbraio 1989 e interminabili viaggi a Roma di migliaia di persone per seguire i dibattiti parlamentari sul destino della fabbrica chimica e del famigerato “re-sol”, l’inceneritore che l’Acna voleva costruire a Cengio per smaltire nell’aria i rifiuti tossici interrati intorno allo stabilimento.
Protagonista di tutta la storia è la gente della Valle Bormida, guidata dai sindaci, dai parroci e da un gruppo di giovani definiti impropriamente “ambientalisti”, che seppero resistere per oltre un decennio alle pressioni delle potenti lobby politiche e industriali nazionali e vincere la loro battaglia per la Rinascita del territorio.
L’invito è personale per quanti (e sono moltissimi) hanno partecipato alla lotta e che rivivranno le emozioni di quel particolare momento, ma è rivolto a tutti, giovani e non, che di quel periodo hanno solo sentito parlare e che potranno sapere e conoscere di più attraverso il racconto di quegli anni di lotta.