(Testo Livio Bramardi, Foto Giacomo Berrino e Livio Bramardi)
“Autunno inoltrato. Nella Valle dei Porri a Cervere (CN) fervono gli assemblaggi dei grandi mazzi di porri. Sono deliziosamente profumati e quindi ottimi per insaporire carni, salse, ravioli, risotti, minestroni. Grazie al coraggio degli abitanti di Cervere che hanno saputo avvalersi di nuove tecniche di coltivazione ed alla misericordia del buon Dio che ha regalato loro un pezzo di terra fertile e adatto a ricavarne un ottimo frutto, i porri di Cervere sono assurti da umile verdura a coltivazione d’eccellenza e, proprio in questi giorni, sorgono lungo la statale che taglia il paese, numerosi banchetti ambulanti che offrono questi originali e prelibati “buquet”… da tavola.”
Le “nozze” tra la nocciola ed il porro, annunciate alla Sagra di Cortemilia ad agosto, sono state celebrate Venerdì 22 Novembre 2013 nel Palaporro di Cervere, piccolo borgo di pianura in provincia di Cuneo.
Come prologo un nutrito gruppo di paludati della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa capitanati dal Gran Maestro Luigi Paleari e dal vice sindaco di Cortemilia Roberto Bodrito, hanno presenziato all’inaugurazione della Sagra del Porro giunta alla sua 32a edizione. Il colpo d’occhio offerto dalle nostre mantelle color nocciola ha destato molta curiosità e sono parecchie le autorità che si sono fatte fotografare con i confratelli. Giovanni Quaglia, per anni presidente della nostra provincia e presidente della fondazione CRT, il gastronomo Edoardo Raspelli, l’assessore Roberto Russo, il consigliere regionale Federico Gregorio, l’on. Mino Taricco, il presidente della provincia di Savona Angelo Vaccaressa, ma anche la presentatrice/cantante televisiva Sonia de Castelli e tanti sindaci.
Anticipando di almeno un ventennio quanto saggiamente predica Carlin Petrini con Slow Food, a Cervere, da sempre, si sostiene la produzione del porro e, grazie ad un sapiente lavoro di marketing e di qualità produttiva agricola, sfruttando con serietà e lavoro i doni di madre natura, se ne è fatto un prodotto cult che ha dato slancio all’economia di questa zona. I porri di Cervere infatti vengono distribuiti in tutti i maggiori mercati del nord Italia grazie anche agli acquisti imponenti di una importante catena di supermercati che assorbe quasi l’intera produzione.
Dopo la scambio dei doni, delle targhe e scattate le foto di rito con enormi mazzi di porri, i quindici giorni di sagra sono iniziati. Sotto il capiente Palaporro, il sabato e la domenica, sono stati serviti più di duemila pasti completi ricchi di golosi antipasti; da segnalare il risotto ai porri, le fritture di merluzzo con salsa di porri, la polenta, la salsiccia di vitello e il cinghiale. Ottima la qualità di vini e birre presenti sui menù dei migliori ristoranti. Immancabile un dessert di torta di nocciola con zabaione.
Brava la cuoca Albina Barutto del “Caberet sull’Aia” di Antonella e Alberto, bravi i volontari ben coordinati dal presidente dell’associazione “amici di Cervere” Francesco Gili e dalla moglie Franca.
Complimenti anche per la giuria del concorso “Miglior piatto con i porri” riservato alla cuoche cerveresi e diretto dallo stellato Michelin Renzo Vivalda, per anni chef del ristorante “Corona Reale” che oggi ha in cucina proprio il figlio di Renzo, Gian Piero Vivalda. Vincitrice la signora Elisa Governale con una trota ai porri.
Impegnati in questa maratona il sindaco di Cervere Franco Graglia, perfetto padrone di casa, il vicepresidente della provincia Giorgio Bergesio, i volontari della Protezione Civile, le tante massaie e tutte le maestranze del paese.
Successo esaltante per la serata di gala del venerdì 22 con protagonista, nei primi piatti, la nocciola servita in granella sui tajarin ai porri e, manco a dirlo, a fine pasto, la già citata torta di nocciola con zabaione. A tanta bontà dei tajarin è seguito l’assalto allo stend della Confraternita che in pochi minuti ha esaurito tutte le scorte di granella di nocciola.
La galleria fotografica che segue apre con “la Valle dei Porri”. Di questi gioielli di produzione di qualità la provincia di Cuneo ne è molto ricca. Speriamo che nel prossimo futuro tutte le autorità presenti, che hanno apprezzato coi loro stessi occhi… e col loro palato, si adoperino davvero per una tutela ed una promozione seria di questi patrimoni agricoli, rendendo il giusto onore a questo stupendo territorio che è senza dubbio una imponente parte di paradiso della gastronomia italiana.