Alla fine di marzo a Bubbio si ripete,con una sfilata storica ed un polentone gigantesco, un fatto di storia accaduto da queste parti molti secoli or sono.
E’ la festa principale del paese, Bubbio appunto, e si celebra la prima domenica dopo Pasqua. Questa sagra si è costruita su una leggenda che evidenzia la dura realtà della miseria dei contadini nella langa e il rapporto tra artigiani girovaghi e popolazione locale.
Si racconta che tanti anni fa, in un giorno di primavera, giunse a Bubbio un gruppo di calderai; in quei giorni la situazione economico-sociale era disperata, a causa dell’editto con cui il marchese del Monferrato aveva imposto ai cittadini l’ aumento delle tasse. Scoppiò una rivolta che si placò solo dopo che il castellano ebbe esaudito ogni richiesta dei bubbiesi… compresa una elargizione di cibo, prelevata dalle dispense del castello. Il feudatario stabilì l’inizio della cottura della polenta e diede il via ad una grande festa collettiva a cui parteciparono anche i calderai. Questi, crearono un paiolo di rame in cui venne cotta la polenta che, appena benedetta, venne distribuita a tutti i cittadini.
Durante questa festa il castellano ordinò che i dazi e le tasse fossero nuovamente ridotti e che la festa venisse ripetuta.
Da allora, ogni anno questo evento viene rievocato con una sfilata di nobili e paesani che parte dal castello e giunge fino alla piazza del paese dove, per l’intrattenimento di ambo le parti e del pubblico, si esibisce una banda di sbandieratori professionisti provenienti da Asti. La sera prima del giorno del polentone c’è la festa delle Streghe, dove si può bere vino lungo le vie del paese, mangiare focacce e lasciarsi predire il futuro e leggere la mano da alcune chiromanti. La rievocazione storica viene riproposta con grande fedeltà da ben 89 anni e un’apposita confraternita (J’amis del Pulenton ed Bube) ha il compito di vigilare affinché siano rispettati i canoni classici della festa.
Quest’anno, il 30 Marzo 2008, la nostra Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa era l’invitata d’onore e si è gemellata con la pro loco di Bubbio