(di Ginetto Pellerino)
Quando è nata l’idea del Cortemiliese D.O.C. ci siamo chiesti? Cos’è la cortemiliesità? Cosa vuol dire essere cortemiliese? Perché tutti noi, nati, vissuti, emigrati o ritornati, adottati o innamorati di questo bel paese abbiamo la cortemiliesità dentro, che si esprime nell’affetto per il luogo e la gente, nella voglia di starci o ritornarci per ritrovare vecchi amici, antiche abitudini, suggestioni, sentimenti veri e genuini.
Cesare Pavese ne “La Luna e i Falò” scrive: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Il cortemiliese D.O.C. 2016 è uno di noi, in tutti i sensi, perché la cortemiliesità la esprime a 360 gradi, nei sentimenti e nelle azioni.
Gli anni di lavoro alla Bonino, che ha contribuito a far nascere con l’indimenticabile Mario, cortemiliese D.O.C. anche lui, lo hanno portato in Italia e all’estero ma il gusto di ritornare perché Cortemilia era lì ad aspettarlo Diego non l’ha mai perso, anzi lo ha sempre rafforzato fino a diventare, negli anni della pensione un perno della nostra Confraternita, socio fondatore e Maestro di cucina (e che maestro!!!), del borgo San Pantaleo (sono uniche le sue friciule!!!), del borgo La Pieve dove risiede con la sua splendida famiglia e di tutta Cortemilia.
Lo ringraziano con affetto gli amici di SMILE, l’associazione cortemiliese che ospita i ragazzi bielorussi per l’aiuto che presta ogni anno e lo ringraziamo tutti noi per l’esempio che ci dà e perché, lasciatemelo dire, “Diego è un bravo ragazzo, un vero cortemiliese”.
Bravo Diego, evviva le tue friciule. Sono irripetibili; e i risotti? non saprei scegliere.