(di Cristina Sampiero)
Oggi sono in missione per la Confraternita della Nocciola, di cui faccio parte da ormai 10 anni.
Fin da subito i miei confratelli mi hanno accolto e fatto sentire una di loro ed io ho istintivamente creduto nel messaggio che vogliamo portare avanti: promuovere la nocciola e il suo territorio che è ricco di questo frutto meraviglioso e di tante altre eccellenze come vino e tartufo, giusto per citarne due. Ci sono arrivata quasi per caso e ci sono rimasta per passione, per amore delle persone e della terra in cui vivono. Questa però è tutta un’altra storia che non c’entra con la storia di oggi se non per il fatto che adesso vivo molto vicino a Follo, sempre in provincia di La Spezia, dove sono nata e dove risiede la mia famiglia; quindi era naturale che venissi io a rappresentare la nostra Confraternita.
Ho vissuto in modo decisamente anomalo questo “giocare in casa” perché in realtà, oggi, mi sentivo di Cortemilia, e ne ero orgogliosa. C’è da dire che fare parte della Confraternita della Nocciola è un bel biglietto da visita perché è molto conosciuta e apprezzata da tutti che ricordano con grande affetto il primo Gran Maestro Luigi Paleari, prematuramente scomparso e apprezzano la successione di Ginetto Pellerino. Gigi, Ginetto e le Langhe hanno fatto si che anche chi non conosceva Cortemilia e la sua nocciola, oggi, mi avvicinasse incuriosito. E’ stato un onore sentirsi parte di un pezzo di mondo così piccolo ma così importante.
Dopo i saluti di rito del Gran Maestro Giuseppe Quaretti e del Vice Gran Maestro Giacomo Comolli, c’è stata la chiamata delle confraternite (Risotto, Cotechino magro, Fricia, Salame di Varzi, Helicensis fabula, Rovere di Savona, Ragù toscano, Santuario di Velva e Ambasciata Italiana di Sosson d’orvaulx) a cui è seguita l’intronizzazione di 4 nuovi confratelli. Nel frattempo, ci ha raggiunto anche il Sindaco Giorgio Cozzani che insieme al Vice Sindaco e Assessore alla cultura Felicia Piacente,, ha portato i saluti dell’amministrazione comunale. Presente anche una delegazione della pro loco e tanti collaboratori volontari che non hanno fatto mancare il loro sostegno alla manifestazione.
Grande aperitivo ed eccellente pranzo preparati dal sapiente Chef Andrea (allievo di un grande Chef italiano) che oltre al resto ha preparato una mes-ciua davvero superba.
La tradizione dice che la mes-ciua spezzina, il cui nome significa “mescolanza” è nata dall’uso dei portuali di raccogliere ciò che cadeva dai sacchi delle granaglie e dei legumi sulle banchine per fare un piatto unico. Le mogli a casa crearono questa zuppa di ceci, fagioli canellini e grano farro mescolati, prima in modo casuale e oggi, invece, in proporzioni ben precise e poi lessati e serviti con olio buono e pepe.
Il trasporto via mare del legume secco partiva e arrivava già dall’antichità dal nostro porto sia come merce che come alimento dei marinai. Questo avveniva certamente in tutta la Liguria, ma la mes-ciua sembra proprio spezzina, forse la ricetta più spezzina di tutte, anche se il cece, ingrediente immancabile nella mes-ciua, si ritrova in altre preparazioni della tradizione culinaria spezzina, per esempio anche nella farinata.
La giornata ha avuto come sottofondo la voce dal Maestro Massimo Rosa che, oltre ad aver scritto e cantato una canzone per la mes-ciua, ci ha allietato con canti dialettali e grandi classici della canzone italiana. Anche il Gran Maestro Quaretti ha interpretato con passione diversi pezzi.
Un grazie speciale a Giacomo Comolli, paziente regista di una bellissima giornata, che mi ha accolto con fraterna amicizia e che mi ha promesso che sarà presente alla nostra Dieta di Settembre.
Galeria fotografica in allestimento
Grazie Cristina , bellissimo
Carissima Cristina, avere te e di conseguenza la Confraternita della Nocciola ha portato gioia, goliardia e tantissima amicizia. Il tuo nuovo G.M. Ginetto Pellegrino, ha sapientemente inviato un degnissimo rappresentante. Grazie per tutto ciò che hai osservato e commentato. Un abbraccione da me e tutta la Confraternita della Mesc-ciua di Follo.